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Vannacci: “Zelensky non ha più risorse, deve scendere a compromessi e negoziare”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sembra aver modificato la sua posizione riguardo a un possibile cessate il fuoco. Questo cambio di rotta arriva dopo un confronto acceso con Donald Trump, che potrebbe aver influenzato la sua decisione. Il tema della sovranità dell’Ucraina è tornato al centro del dibattito, con diversi esperti che sottolineano la crescente dipendenza di Kiev dagli aiuti esterni.

Vannacci: “Zelensky non ha più sovranità”

Secondo il generale Roberto Vannacci, l’Ucraina non è più in grado di prendere decisioni in totale autonomia. Ospite del programma Fuori dal Coro, andato in onda su Rete 4 mercoledì 5 marzo, l’europarlamentare della Lega ha dichiarato: “Zelensky non è più in grado di esprimere la sovranità sulla sua nazione e sul suo popolo”. Ha poi aggiunto: “Dipende totalmente dalle risorse che qualcun altro gli fornisce e quindi deve per forza scendere a compromessi e negoziare”.

L’appello alla fine della guerra

Già nei giorni precedenti, Vannacci aveva lanciato un appello per la fine del conflitto. Sul suo profilo Facebook aveva scritto: “La guerra tra Ucraina e Russia continua a mietere vittime e devastare intere comunità”. Ribadendo la necessità di porre fine alle ostilità, aveva tuonato: “È tempo di dire basta alla guerra a oltranza”.

Il suo messaggio a Zelensky è stato chiaro: “Una pace ragionevole ha i suoi costi, ma sono certamente inferiori rispetto a quelli della continuazione delle ostilità. Ogni giorno che passa porta con sé nuove tragedie, nuove distruzioni. Il dialogo e la diplomazia sono le uniche strade percorribili per porre fine a questa sofferenza”.

L’Europa e il ruolo nel negoziato

Vannacci ha poi rivolto un messaggio anche all’Europa, che continua a sostenere militarmente l’Ucraina. Secondo lui, è arrivato il momento di cambiare strategia: “Non possiamo più permetterci di guardare passivamente mentre due popoli continuano a sanguinare. L’Europa deve trovare il coraggio di giocare un ruolo da protagonista nel dialogo, da subito, cambiando radicalmente l’approccio tenuto sino ad ora. La pace non è debolezza, è saggezza”.

 

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Amedeo Vinciguerra