Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri modifica l’articolo 114 del codice di procedura penale, limitando la possibilità per i mezzi di informazione di pubblicare il testo integrale delle ordinanze di custodia cautelare, inclusi i verbali delle intercettazioni, fino al termine delle indagini preliminari o dell’udienza preliminare. Questa normativa, conosciuta come “norma Costa” (dal deputato di Azione Enrico Costa), ha suscitato polemiche, con le opposizioni che l’hanno definita “norma bavaglio”, poiché riduce la trasparenza mediatica nei confronti del pubblico, rendendo possibile la pubblicazione solo di estratti delle ordinanze.
La norma si inserisce nel quadro dell’adeguamento alle direttive europee, in particolare a quella che sollecita un rafforzamento della presunzione di innocenza per le persone indagate o imputate. Anche se il decreto legislativo dovrà essere esaminato dalle commissioni parlamentari, il loro parere non sarà vincolante.
La Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) ha immediatamente espresso la propria contrarietà, evidenziando il rischio di cattive interpretazioni a causa dell’impossibilità di riportare testi completi e contestualizzati.
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