Abdel Majid Touil, la nota degli 007: “Era l’armiere che procurava i kalashnikov”

Abdelmajid Touil
Abdelmajid Touil

ROMA – “È la metà di aprile – scrive Cristiana Mangani del Messaggero – quando i nostri servizi segreti ricevono una segnalazione dalla Tunisia: Abdelmajid Touil, marocchino di 22 anni, è indicato come l’armiere del commando che ha ucciso al Museo del Bardo il 18 marzo”.

L’articolo di Cristiana Mangani: La nota di riservatezza inviata ai nostri 007 contiene anche un’altra trentina di segnalazioni, altre persone da monitorare. A quel punto l’intelligence avverte le forze di polizia sulla possibilità della presenza sul nostro territorio di sospettati di terrorismo. Ma la macchina investigativa non si muove subito, anche perché – viene spiegato – le segnalazioni che arrivano sono tantissime. Il nome di Abdallah finisce nel data base che contiene tutte le indicazioni internazionali riguardanti i ricercati e i sospettati di reati gravi. E solo allora il giovane marocchino, sbarcato clandestinamente a Porto Empedocle il 17 febbraio, con un decreto di espulsione emesso due giorni dopo, e un passaporto distrutto dall’acqua, viene rintracciato a Gaggiano a casa della mamma. Scatta l’arresto la perquisizione, ma senza che si conoscano le reali accuse che gli vengono contestate dai tunisini (…). Inoltre, altro problema da sciogliere è quello di una futura e ipotetica estradizione. Oggi prenderà il via procedimento per l’eventuale consegna del giovane alle autorità di Tunisi, su cui peseranno – soprattutto nelle tappe future, tra cui l’udienza nel merito – alcuni nodi significativi: la presenza o meno di elementi probatori su un effettivo coinvolgimento nella strage, l’inchiesta della procura di Roma sui fatti del 18 marzo che in ipotesi potrebbe anche portare ad un’ordinanza per Touil, la pena di morte in vigore nel Paese nordafricano. Questa mattina, poi, il giudice Antonio Nova si recherà a San Vittore per effettuare la procedura di identificazione, e verrà chiesto ad Abdallah se intende dare il consenso alla consegna alla Tunisia, domanda cui certamente darà risposta negativa (…).

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