KUALA LUMPUR – Terrorismo. Avaria. Le ipotesi sulla fine del Boeing 777 della Malaysia Airlines sono sempre queste.
Teorie parallele alle ricerche del relitto, fino a questa notte introvabile. E come in un mistero a puntate compaiono nuovi personaggi.
Racconta Guido Olimpio sul Corriere della Sera:
L’ultimo è il signor Alì, un iraniano che ha acquistato a Pattaya, Thailandia, i biglietti poi usati dai due famosi impostori che viaggiavano con i passaporti europei rubati. Forse due connazionali del personaggio misterioso.
La rivelazione ha mantenuto l’attenzione sulla coppia di passeggeri imbarcatisi sul volo Kuala Lumpur-Pechino delle Malaysia Airlines con i documenti dell’italiano Luigi Maraldi e dell’austriaco Christian Kozel. Ieri le autorità hanno annunciato di aver identificato uno dei due. Quando è stato chiesto che aspetto avesse, un funzionario ha replicato con una battuta sconcertante e mezzo sorriso: «Ricordano quel giocatore italiano… Come si chiama… Balotelli».
I reporter hanno sollecitato chiarimenti ma non hanno ottenuto risposte. Si riferiva al colore della pelle o al taglio alla moicana? Oppure un depistaggio? In precedenza le fonti ufficiali, creando ancora più confusione, avevano annunciato che «avevano tratti somatici asiatici», versione contraddetta qualche ora dopo con l’allusione al calciatore del Milan. La tv Nbc ha invece parlato di «aspetto mediterraneo» e ha citato come fonte l’intelligence Usa che ha ricevuto le immagini registrate dalle telecamere. Infine è uscita la storia che potrebbero essere iraniani, anche se non vi è alcuna conferma ufficiale.
È stato il Financial Times a svelare il ruolo dell’iraniano Alì. Ristoratore, ha vissuto a lungo a Pattaya, quindi sarebbe tornato in patria. Da qui ha contattato telefonicamente un’agenzia a lui nota che ha una clientela iraniana chiedendo il biglietto più economico per arrivare in Europa. L’impiegata ha eseguito una prima prenotazione su due voli separati ma i ticket non sono stati confermati. Quindi il 6 nuova telefonata e un intermediario, sempre iraniano, ha pagato in contanti i biglietti poi finiti ai due «europei». La polizia thailandese non ha escluso che il giro possa essere legato all’immigrazione clandestina o a persone in cerca di asilo politico. Sono, ovviamente, supposizioni. La polizia ha precisato, però, che gli impostori sono usciti dal Paese non usando i passaporti contraffatti, quindi significa che ne avevano altri.
Il risvolto iraniano fa tornare alla mente un precedente. La rete di terroristi appoggiati da Teheran e coinvolti in un’esplosione a Bangkok nel 2012. Alcuni avevano visitato Pukhet e Pattaya. Inoltre si erano rivolti ad un connazionale esperto in falsificazione di documenti. Un membro del gruppo è stato arrestato in seguito a Kuala Lumpur.
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