Alluvione Genova. Sindaco Doria: “Se punisci i funzionari, un giudice poi…”

Alluvione Genova, Marco Doria: "
L’alluvione a Genova

GENOVA – Anche Marco Doria, sindaco di Genova eletto nelle liste dell’estrema sinistra di Sel, sente che qualcosa non va in Italia nel sistema di iper garanzie che protegge i dipendenti pubblici ancor più di quelli privati.

Intervistato da Marco Menduni per il Secolo XIX, alla domanda se non si rimprovera il caso dei premi ai dirigenti del Comune, a quelli che dovevano impedire il disastro più recente, addirittura a quelli già indagati per l’alluvione di tre anni fa, il sindaco di Genova Marco Doria ha risposto:

“Tutti i dirigenti sotto indagine per le vicende del 2011 sono stati spostati in altri incarichi dalla nostra amministrazione. Chi non è oggetto di una condanna definitiva ha diritto al rispetto del contratto, se no si rivolge subito al giudice che lo fa applicare”.

Nell’intervista, il sindaco di Genova Marco Doria ha anche detto parole da marziano, come ha notato Marco Menduni osservando che

“su 5600 dipendenti secondo il sindaco il Comune «non ha le persone giuste», quelle che servirebbero per gestire le emergenze. Morale: «Fino alla realizzazione di quelle opere, che devono essere finite nel più breve tempo possibile, bisogna sapere che questa città è così».

Per il sindaco di Genova, c’è solo un modo per mettere al sicuro la città, con almeno mezzo secolo di ritardo:

“Bisogna realizzare lo scolmatore del Fereggiano e terminare i lavori sulla copertura del Bisagno. Solo così Genova sarà in sicurezza. Solo così. Nel frattempo non posso paralizzare una gran parte di Genova, non posso deprimere ulteriormente le attività economiche con provvedimenti troppo drastici”.

Osserva Marco Menduni che quelle opere potevano essere già quasi concluse: Lei, dice al sindaco, è vero, ha denunciato i problemi burocratici che le rallentavano, prima del disastro. Sapendo però che erano fondamentali per la gente e le attività di Genova, pensa di averlo fatto con sufficiente determinazione?

Disarmante risposta, che conferma che per i cittadini ormai la scelta è fra sprovvedute persone perbene e incapaci furfanti:

“L’ho fatto ma con questo tono, che è il mio: garbato. Avrei dovuto urlare, battere i pugni. Questo me lo rimprovero”.

Gestione cookie