Ama, mille impiegati assenti al giorno a Roma. Record di assenteismo

Ama, mille impiegati assenti al giorno. Record di assenteismo
Ama, mille impiegati assenti al giorno. Record di assenteismo

ROMA – Mille dipendenti Ama restano a casa, in media, ogni giorno. Succede a Roma e il il 18,6% di assenteismo al giorno si può considerare quasi un record.

L’articolo di Fabio Rossi del Messaggero:

Mille dipendenti restano a casa, in media, ogni giorno. «Con un’incidenza delle assenze per malattia superiore alla media nazionale», come fa notare il nuovo manager Daniele Fortini. Tra i problemi dell’Ama – azienda al centro di mille tensioni tra decoro urbano e smaltimento dei rifiuti – ci sarebbe anche quello dell’assenteismo. A lanciare l’allarme è lo stesso presidente dell’azienda di via Calderon de la Barca, che si è trovato di fronte una situazione in cui «per motivi diversi, il 18,6 per cento dei dipendenti non si presenta a lavoro».

Il dato è allarmante. Anche se, va chiarito, nella percentuale rientrano anche gli assenti per ferie o permessi di altro tipo. «Quello che ci preoccupa maggiormente è il numero delle malattie – spiega Fortini – in media ogni giorno l’8 per cento dei nostri dipendenti non viene al lavoro per questo motivo, superando la media nazionale». Oltre i livelli abituali, secondo il vertice dell’Ama è anche il numero delle assenze dovute alla legge 104, quella che riguarda persone con disabilità e i loro parenti: «Qui la percentuale è oltre il 4 per cento, anche in questo caso superiore al dato nazionale». Il resto delle assenze è invece diviso tra ferie, infortuni sul lavoro e permessi straordinari. «Siamo pronti a un confronto con i sindacati – annuncia il manager – per studiare eventuali correttivi, nell’organizzazione del lavoro, che ci permettano di superare questo problema».
IL PRECEDENTE 

Il problema dell’assenteismo aveva creato una feroce polemica tra Campidoglio e Ama già a Capodanno, quando l’assessore all’ambiente Estella Marino aveva puntato il dito contro le forze, a suo dire troppo esigue, messe in campo durante le feste dall’azienda di via Calderon de la Barca: «Metà del personale Ama è in ferie – aveva detto l’assessore – Questo per colpa di una mancata organizzazione degli operatori, soprattutto nel periodo delle festività. Il personale c’è, ma se male organizzato crea solo disagi».
I DEBITI 

Tutto ciò mentre l’azienda municipalizzata per l’ambiente è ancora immersa in una situazione finanziaria tutt’altro che idilliaca. «Ama è un’azienda sofferente, in affanno: abbiamo un indebitamento di 650 milioni di euro e le esposizioni con i fornitori sono di una cifra superiore a 150 milioni di euro», ha spiegato il presidente e amministratore delegato durante la recente audizione di fronte alla commissione capitolina ambiente. Riguardo l’indebitamento di Ama «lo stress è fortissimo con gli istituti di credito, un pool di sette banche – ha aggiunto Fortini – Ogni anno destiniamo 30 milioni di oneri finanziari per restituire il credito, risorse che sottraiamo agli investimenti». Situazione difficile, ma sotto controllo per l’esposizione con i fornitori: «Li paghiamo dopo 250-260 giorni dalla scadenza della fattura, contro i 450 della pubblica amministrazione – ha spiegato il manager – Non è poco, ma almeno entro l’anno i fornitori sono pagati».
LE CIFRE 

Va ricordato che l’azienda, con circa 7.800 dipendenti, serve un bacino di utenza di quasi 3.300.000 persone. La lunghezza totale delle strade raggiunte è di 3.370 chilometri, mentre l’area di operatività si estende su una superficie di 1.285 chilometri quadrati, da cui annualmente si raccolgono circa 1.780.000 tonnellate di rifiuti. L’importo del centratto di servizio stipulato con il Campidoglio è di 674 milioni.

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