“Assassino per amore”, Giordano Bruno Guerri sul Giornale

"Assassino per amore. Se il dolore del partner diventa insopportabile"
“Assassino per amore. Se il dolore del partner diventa insopportabile”

ROMA – “Così la malattia spinge l’amore verso la morte”, scrive sul Giornale lo storico Giordano Bruno Guerri dopo il caso di Milano: un ex gioielliere che ha ucciso la moglie malata da tempo nella clinica in cui era ricoverata.

“L’avrei fatto, sì che l’avrei fatto – scrive Gioradano Bruno Guerri – come grande gesto d’amo­re, perché ora che ho dei figli anch’io so be­ne quanto mi ha pro­tetto, e quanto ha volu­to che non soffrissi mai”.

L’articolo:

Barbaro è quello Stato che non permette ai suoi cittadini di morire, quando non ha più senso vivere. E non mi si dica che si tratta di una questione etica: io mi tengo la mia etica, chi vuole si tenga quella per cui la-vita-è-sacra, come io mi tengo la libertà di divorzia­re e chi vuole quella di non di­vorziare. L’etica di Stato è fa­scista – davvero fascista – o voi che usate tanto volentieri, e a sproposito, quella parola. Vor­rei che, in uno Stato non bar­baro, qualcuno si occupasse anche di questo, nel totale qualunquismo delle emergen­ze che ci circonda. È importan­te la legge elettorale, Renzi, è importante il 3 per cento, Let­ta, è importante la spending re­view , Grillo, è importante la ri­forma della giustizia, Berlu­sconi. Ma non è accettabile che nessuno si occupi più, per queste urgenti miserie, dei grandi temi etici. Non la sini­stra, troppo impegnata a capi­re dove va, non la destra, che ha ridotto la difesa dell’indivi­duo- sua missione- a una dife­sa dell’individuo economico, e per questo mi offende fino al disgusto, da anni ormai.
Berlusconi, Grillo, Letta e Renzi vadano al funerale di quei due disgraziati di Pader­no Dugnano, Anna Pirotta e Giancarlo Bocciarelli, poi ri­prendano le loro discussioni. Chi sa che non cambino l’ordi­ne di quei «valori» con i quali si riempiono la bocca.

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