Asta BoT, rendimenti al minimo storico, Mara Monti sul Sole 24 Ore

Asta BoT, rendimenti al minimo storico, Mara Monti sul Sole 24 Ore
Asta BoT, rendimenti al minimo storico, Mara Monti sul Sole 24 Ore

ROMA, 27 FEB – “I mercati finanziari – scrive Mara Monti del Sole 24 Ore – premiano i titoli governativi dei paesi periferici spingendo ai minimi storici il BoT a sei mesi in asta, in attesa del collocamento del nuovo BTp a dieci anni di questa mattina”.

L’articolo di Mara Monti:

Il rischio-paese sembra ormai un ricordo lontano e il mercato sta tornando considerare l’Italia un paese “safe haven”, ovvero un porto sicuro dove investire senza timori. Lo dimostrano tutte le scadenze, quelle breve e a lungo termine, che viaggiano sui minimi dal 2006, prima dello scoppio della crisi del mutui subprime. A beneficiare di questa intonazione positiva è stato anche lo spread del decennale contro il Bund tedesco che terminando a 192 centesimi ha agganciato quello spagnolo, portando il rendimento al 3,53 per cento.
Il clima è cambiato e chi è alla ricerca di rendimenti ha snobbato l’asta dei Bund a 30 anni che rendono “solo” il 2,53 per cento.
Alla tonica seduta del reddito fisso hanno contribuito le tensioni geopolitiche in Ucraina dopo che la Russia non ha escluso manovre al confine, senza dimenticare le scommesse di un prossimo intervento della Bce. Tutti fattori che hanno sostenuto gli acquisti sia sui mercati core sia su quelli periferici: «Se nei momenti peggiori gli operatori vendevano i titoli italiani per acquistare quelli tedeschi, oggi si acquistano entrambi», spiega un trader.
Meno toniche le Borse europee che hanno chiuso in calo, riducendo le perdite sul finale: Londra ha terminato in calo dello 0,46%, Parigi è arretrato dello 0,4% mentre Francoforte ha perso lo 0,39 per cento. Giù anche Milano, -0,37% e Madrid -0,18 per cento. Positiva, invece, Wall Street, euforica per gli ultimi dati sulla vendita di nuove case più forti delle attese.
Per la prima volta dall’entrata dell’euro il rendimento dei BoT a sei mesi è sceso sotto lo 0,5%, un livello che ha allontanato la presenza del retail compensata dalla forte presenza degli investitori istituzionali, anche esteri. Chi punta sui BoT si scommette sulle prossime mosse di politica monetaria della Bce: i primi beneficiari di un intervento della Bce con strumenti monetari “non convenzionali” sarebbero i titoli a breve termine dei paesi periferici.
A fronte di un rendimento dello 0,455%, 14 centesimi in meno rispetto all’ultima asta, la domanda ha toccato 12,215 miliardi di euro per un’offerta di 8,5 miliardi di euro. Nonostante la forte richiesta, il rapporto tra domanda e offerta è stato leggermente inferiore all’asta precedente al 1,44 dal 1,52.
In attesa del nuovo BTp
Una settimana pesante che si chiude questa mattina con una nuova tornata di aste a lungo termine per 9 miliardi. Occhi puntati sul nuovo BTp a dieci anni in collocamento per 4 miliardi che già ieri sul grey market quotava sopra alla pari a 101,7 centesimi e un rendimento del 3,59% in calo dal 4,01% dell’asta di gennaio, ma soprattutto 5 in più rispetto a quello in circolazione, ovvero il marzo 2024. Con una cedola del 3,75% è chiaro perché abbia brillato l’assenza del retail per l’asta BoT. Oltre al decennale, saranno collocati BTp a 5 anni per 3 miliardi e CcTeu per 2 miliardi. Una cifra a cui bisognerà aggiungere altri 2 miliardi per gli specialist in asta venerdì.
La forte ondata di acquisti ha ristretto gli spread su tutte le scadenze, a cominciare da quella a due anni ieri a 67 bps, quando a novembre 2011 era superiore a 670. Ancora più vistoso è il calo dello spread a un anno, a 49 centesimi, mentre a novembre 2011 era pari 747. Fino allo spread decennale passato da 551 a 192 di ieri. A contribuire al restringimento è stato il calo in questi mesi dei rendimenti italiani nonostante i miglioramenti dei fondamentali del Paese per ora non si vedano.

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