Atac Roma: più dirigenti che filobus, azienda nel caos

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2015 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA
Atac Roma: più dirigenti che filobus, azienda nel caos

Atac Roma: più dirigenti che filobus, azienda nel caos

ROMA – Atac di Roma nel caos. Manager inutili e sprechi che stanno facendo affondare l’azienda nei debiti. La municipalizzata romana conta infatti il più alto rapporto tra dirigenti e dipendenti. Il 70 per cento dei ricambi finisce sui bus a discapito del settore metro-ferrovie. Lorenzo De Cicco per Il Messaggero racconta di un’azienda disastrata, tanto da dire che in Atac ci sono più dirigenti che filobus: 59 manager contro 30 veicoli a trazione elettrica. La municipalizzata dei trasporti capitolini, partecipata al 100% dal Comune di Roma, cloaca per anni di assunzioni e clientelismi di ogni risma (vedi Parentopoli) annovera nel suo organico 59 dirigenti per gestire meno di 12mila dipendenti, 11.842.

De Cicco scrive:

In pratica un manager ogni 200 lavoratori. Un record, se si prova a fare un paragone con le aziende che si occupano di Tpl nelle altre grandi città italiane. Qualche esempio? A Milano, nell’Atm, che gestisce 4 linee della metropolitana, 1.350 autobus e oltre 200 filobus, i dirigenti sono quasi la metà rispetto all’Atac: 33, per 9.379 lavoratori. Quindi un manager ogni 281 dipendenti, circa il 30% in meno rispetto all’azienda della Capitale. All’Anm di Napoli lavorano circa 3mila dipendenti. Anche in questo caso il paragone con Roma è impietoso: i manager sono 11, uno ogni 272 impiegati. Quasi un terzo in meno rispetto alla Città eterna.

Una differenza che pesa, sul bilancio di Atac, dove i costi dei dirigenti, nel 2015, superano i 7 milioni di euro: 6,1 milioni dritti in busta paga, più altri 1,27 milioni di bonus agganciati ai risultati. Totale: 7 milioni e 344 mila euro. Questo alla data dell’ultimo aggiornamento reso disponibile dall’azienda (5 ottobre 2015) e sfilando dall’elenco dei vertici Francesco Micheli, il super-manager chiamato cinque mesi fa da Marino a rivoluzionare l’azienda di via Prenestina e poi dimessosi a fine settembre dopo un duro braccio di ferro con l’assessore alla Mobilità, Stefano Esposito, legato all’appalto per l’acquisto di 400 nuovi bus.

E pensare che sotto la gestione del management attuale (ad Danilo Broggi, presidente Roberto Grappelli), in carica dal luglio 2013, le poltrone dei dirigenti sono state sforbiciate di oltre il 25%, passando dagli 80 dirigenti del 2013 ai 59 del 2015 (e altri 4-5 dovrebbero essere in uscita entro la fine dell’anno). Ma ne restano ancora tanti, con stipendi in busta paga che, in alcuni casi, tra salario e bonus, arrivano a quota 240mila euro.