Baidu, il Google cinese lancia nuovo super algoritmo per…

Baidu, il Google cinese lancia nuovo super algoritmo per...
Baidu, il Google cinese lancia nuovo super algoritmo per…

PECHINO – Un super algoritmo per controllare le masse e prevedere da una a tre ore la formazione delle folle. Questo l’obiettivo del software sviluppato da Baidu, motore di ricerca e analogo di Google in Cina. Un modo per prevedere quando le folle si formeranno e reprimere manifestazioni e proteste non gradite da parte del governo cinese.

Rosita Rijtano su Repubblica scrive che l’algoritmo è stato pensato affinché prenda informazioni dal web e riesca a ricostruire in anticipo dove e quando si formerà una folla di persone. A condurre lo studio è il Big Data Lab di Baidu, analogo cinese dei laboratori di Google, che ha pubblicato su arXive i risultati ottenuti:

“Perché gli scienziati annunciano di aver elaborato un sistema capace di anticipare la formazione di grandi assembramenti di persone in delle determinate aree. E di darci l’allerta in caso di pericolo. Da una fino a tre ore prima che il fatto in questione accada. “In questo lavoro”, si legge nell’elaborato, “proponiamo un sistema di allarme efficace che riguarda le anomalie della folla, e allo stesso tempo un metodo di apprendimento automatico per prevederne la densità”. Tutto è iniziato per via di una tragedia che ha segnato la Repubblica popolare qualche anno fa.

È il 2014 quando durante le celebrazioni per il nuovo anno di Shanghai, schiacciate nella fiumana vengono uccise 36 persone e ferite altre 49. Un evento che fornisce ai ricercatori l’antefatto su cui lavorare. Il presupposto: “L’inaspettata formazione di grandi masse umane costituisce un serio problema per la sicurezza pubblica”, se non si dispone di “una preparazione sufficiente”. Da qui l’idea di risolvere il problema sfruttando i servizi offerti da Baidu. E lo sviluppo di uno strumento di machine learning che è in grado di imparare dagli eventi precedenti, migliorando le proprie predizioni.

Funziona così: analizza le ricerche fatte dagli utenti sulle mappe online del Google della Cina e le mette a confronto con gli spostamenti reali delle persone geolocalizzate attraverso la propria applicazione. “Abbiamo scoperto che c’è una forte correlazione tra le due cose. Quindi il comportamento di ricerca sulle mappe è un indicatore importante delle dinamiche di massa”, concludono gli studiosi. Così, secondo quanto dichiarato da uno dei co-autori del report Wu Haishan, il loro algoritmo “può utilizzare questi dati per predire quanti individui ci saranno in un determinato luogo nelle prossime due ore”.

Alessandro Bessu, ricercatore dell’Imt di Lucca, spiega a Repubblica che il prodotto è buono ma non mancano alcune “pecche”:

“Per iniziare, non è detto che il numero di persone geolocalizzate combaci con il numero di persone realmente presenti in quel posto, dato che molti possono aver disattivato la funzione di localizzazione. Secondo, il sistema sembra funzionare bene per gli eventi normali, a bassa densità di partecipanti, e non per quelli rari che ci interessano di più”. Eppure il fatto che ad annunciare un programma per il “controllo delle masse” sia Baidu, che conta oltre 657 milioni di utenti, circa il 70 per cento dell’intera popolazione cinese, ha un peso notevole. A prescindere dalla precisione del risultato finale.

Ancora perfettibile. E anche se un portavoce dell’azienda ha fatto sapere che il meccanismo non è stato pensato per individuare le aeree di protesta, perché i tempi di reazione sarebbero troppo ristretti, chi può dire che un giorno le autorità non lo sfruttino a questo scopo? Il pericolo di uno Stato di polizia, che segue i dettami di un software, è dietro l’angolo”.

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