Barbara Lezzi (M5s), intervista a Repubblica: “Sì, ho assunto la figlia del mio compagno…”

Barbara Lezzi (M5s), intervista a Repubblica: "Sì, ho assunto la figlia del mio compagno..."
Barbara Lezzi (M5s), intervista a Repubblica: “Sì, ho assunto la figlia del mio compagno…”

ROMA – “Sì, ho assunto la figlia del mio compagno ora andrà via, ma non ho infranto il codice M5S“, parla, intervistata da Repubblica, Barbara Lezzi, la senatrice grillina  coinvolta nella parentopoli a 5 Stelle:

Senatrice Lezzi, ha violato le regole?
«Non ho violato il regolamento. Il Senato vieta di assumere collaboratori fino al quarto grado di parentela. Il codice di comportamento del M5S, poi, non prevede limiti sull’assunzione dei collaboratori personali. Le regole riguardano le assunzioni negli uffici legislativi, per le quali si chiedono i curriculum».
Non esiste un codice interno al M5S che impedisce l’assunzione di persone con cui si abbiano rapporti affettivi?
«Non lo conosco e questa cosa non la ricordo. In ogni caso, trattandosi di un rapporto fiduciario, è chiaro che si possono scegliere persone di cui ci si fida».
In che senso?
«Deve esserci per forza fiducia. Guarda le mail, la rendicontazione. Libera pagava dal mio conto il mio affitto. E poi si è laureata brillantemente a 22 anni. Si parla tanto di ricambio generazionale, misembrava una buona idea».
Non si rischia così di giustificare il nepotismo?
«Vale se dovesse gestire il pubblico, ma in questo caso deve gestire le mie cose».
Ma è pagata con i soldi pubblici.
«Ma sono assegnati per l’espletamento del mio mandato!».
Allora si dovrebbero assumere solo amici?
«Dipende dalle mansioni che gli vuoi dare».
Ma scusi, i suoi colleghi come fanno? Tutti come lei?
«C’è chi ha chiamato gli amici attivisti. Nel 2006, quando eravamo allo zerovirgola, fuori dai Meetup c’era diffidenza verso di noi. E fra noi si creavano legami forti. Si intraprendevano relazioni».
Ma allora perché ha licenziato Libera?
«Non l’ho mandata via io, è stata lei che ha chiesto di andare. Non voleva essere attaccata per ragioni che giudico infamanti».
Però resta questo legame amicale…
«Il M5S non dice di radere al suolo tutto quello che c’è intorno a noi, solo di rispettare le regole. L’ho fatto».
Si può dire che lei è stata ingenua?
«No. E fra l’altro potevo spendere tutti i 4 mila euro a disposizione, ma a lei ne davo solo 2 mila ».
Eppure, i suoi colleghi l’hanno messa alla gogna.
«Una minoranza. C’è chi grida, ma c’era chi gridava a mio favore».
Qualcuno ha azzardato un parallelo con il caso Cancellieri.
«Lei ha usato il suo potere per favorire una persona. Non si può fare questo parallelo».
I suoi colleghi, però, erano indignati.
«Gli stessi che sui giornali lamentavano l’ingerenza di Grillo o accusavano Messora di prendere decisioni e ora vanno da paparino per chiedere di buttarmi fuori. Non so dove sia Grillo, se a casa o sullo yacht, ma di certo non sta pensando a me».
E ora per assumere che criterio adopererà?
«Non lo so, potrei cambiare fidanzato e richiamare Libera (ride, ndr). Comunque, dovrà avere la mia fiducia».
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