Beatrice Lorenzin in tv “a sprezzo del ridicolo”: Spettacolarizzazione? mai!

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2013 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA
Beatrice Lorenzin

Beatrice Lorenzin

ROMA – Beatrice Lorenzin non è Tony Blair ma si è addestrata alla comunicazione politica negli studi di Porta a Porta e di Ballarò, e oggi è ministro della Salute per aver guadagnato sul campo – nei più moderati talk nostrani – i galloni di politica grazie all’eloquio pacato, a quanto scrive sul Fatto Luigi Galella.

In un articolo un po’ ironico, Luigi Galella, descrive così ‘ultima uscita televisiva di Beatrice lorenzin:

“Si concede alle domande di Franco Di Mare a La vita in diretta (lunedì, RaiUno, 15.20), nel morbido velluto di una conversazione senza contraddittorio. Domande che più facilmente le avrebbero potuto porre i genitori dei bambini affetti da gravi malattie neurodegenerative, che la decisione di sospendere la sperimentazione del metodo Stamina, getta ora nella disperazione. I genitori c’erano, ma in differita, senza possibilità di replica quindi, semplificando a Lorenzin il lavoro. La ministra ha potuto soddisfare così tutte le esigenze dell’interlocutore, che stemperava i quesiti più duri porgendoli come sul vassoio del tè delle cinque, con impeccabile cortesia. Esordisce, Di Mare, ricordando all’ospite che lei “non avrebbe mai voluto prendere quella decisione”. Infatti, “pri ma d’essere un ministro sono una donna, come avrei potuto…” Quindi passa a descrivere “la solitudine di quelle famiglie… l’aspetto umano…”

E il conduttore, timidamente: “Ma loro sostengono che i figli stanno meglio”. Loro sostengono. E pure che “nessuno è venuto”. E qui la ministra afferma qualcosa di veramente impegnativo e cioè che “le cartelle cliniche sono state esaminate”. Si giunge alla parte centrale: la bocciatura del Metodo Vannoni? Due gli elementi: l’attendibilità del protocollo, che omette dei passaggi, e l’insicurezza per la vita dei pazienti. Ne dobbiamo dedurre che dei bambini che erano in fin di vita e che dopo esser stati trattati con cellule staminali riescono a torcersi nel letto, non mostrano affaticamento e non hanno gli stessi problemi di respirazione, dovranno interrompere i trattamenti perché il Ministero è preoccupato della “insicurezza” della loro vita. Suona almeno beffardo.

Ma il capolavoro la Lorenzin lo compie quando risponde a Di Mare sul perché non sia mai andata di persona a casa di qualche paziente, come le veniva richiesto. Nell’era della politica spettacolo, avendo militato nel più plastificato e spettacolare dei partiti politici, traendo non pochi benefici per la carriera dalle presenze nei talk show, la Lorenzin confessa di non aver voluto fare “questo giro” – delle case dei pazienti – per evitare ogni forma di spettacolarizzazione. Ergendosi col petto e con la fronte, direbbe Flaiano, “a sprezzo del ridicolo”.