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Berlusconi e Francesca Pascale: Michelle Bonev blog oscurato. Ma quel verbale…

di Emiliano Condò |5 Giugno 2014 13:33

Michelle Bonev a Servizio Pubblico

ROMA – C’è il pericolo che il blog di Michelle Bonev, diffami Francesca Pascale e per questo la Procura della Repubblica di Roma ne avrebbe ordinato l’oscuramento, secondo Antonio Massari del Fatto.  Michelle Bonev è l’attrice bulgara che, in un’intervista a Servizio Pubblico di Michele Santoro, accusò Francesca Pascale, fidanzata ufficiale di Berlusconi di essere lesbica, insieme con molti dettagli sulla vita privata della coppia. C’è di più, insiste Antonio Massari:

“C’è il pericolo che si trasformi nella stalker di Lady Berlusconi”.

E così la procura di Roma ordina l’oscuramento del blog di Michelle Bonev. Per il pm Eugenio Albamonte, il blog è nato con l’intento persecutorio nei confronti della Pascale, quindi va oscurato. All’indomani dell’exploit a Servizio Pubblico, Francesca Pascale denunciò Michelle Bonev per diffamazione e stalking e il pm Eugenio Albamonte, lo stesso che ha disposto l’oscuramento del sito, sequestrato in via preventiva, ha già interrogato Michelle Bonev e messo a verbale le sue affermazioni. Il verbale è stato messo on line, in formato pdf, dalla stessa Bonev e dentro c’erano le peggiori cose sui rapporti tra Berlusconi e la Pascale. Scrive Antonio Massari:

“Il sito è operativo da mesi, divulga anche le attività dell’associazione Michelle Bonev e, nel comportamento dell’attrice, in fondo, non c’è granché di nuovo: tranne l’aver pubblicato integralmente il verbale del suo interrogatorio, quello reso dinanzi al pm Albamonte, nel quale la Bonev ha confermato punto su punto la versione raccontata a Servizio Pubblico: il fidanzamento fra Berlusconi e la Pascale – scrive l’attrice nel blog – è una messinscena, perché lei è lesbica, e tale rapporto” ha lo scopo di “fornire una copertura a Berlusconi, per mascherare i suoi rapporti sessuali con le tante ragazze che frequentano le sue abitazioni” e “rappresentare un idilliaco e inverecondo quadretto familiare, che durante la campagna elettorale raccolga quanti più voti possibili”. “Nel suo interrogatorio, insomma, la Bonev conferma tutto. E rilancia, raccontando di presunti, ipotetici ricatti della Pascale a Berlusconi, riguardo la frequentazione di una ragazza minorenne. “La “sua” verità però è andata online, incluso il verbale d’interrogatorio, e la polizia giudiziaria ha commesso un piccolo errore: ha sequestrato il dominio internazionale, ma non quello italiano, ieri la Bonev invitava a condividere il più possibile i contenuti del suo blog, che restava visibile per tutti. Verbale d’interrogatorio incluso. “Vi chiedo di diffondere questo messaggio… non sono stata né processata, né condannata… E questo, solo per aver detto la verità….”. Una verità di parte, però, cioè quella che la Bonev – indagata per diffamazione e, in quanto tale, legittimata anche a mentire – ha raccontato in procura e, poi, ha deciso di condividere sul web”.

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