ROMA – Silvio Berlusconi diventa pro-gay e lo avrebbe fatto per amore della sua fidanzata Francesca Pascale. Il leader di Forza Italia sarebbe pronto dunque a battersi per i diritti civili degli omosessuali, perché “è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti”.
Proprio Berlusconi che nel 2012 diceva di essere contrario alle nozze gay, mentre nel 2013 arriva una prima svolta che oggi viene consolidata con le sue nuove parole, commenta Ugo Magri su La Stampa, che rimane però sul vago:
“Non chiarisce se lui benedirebbe in Parlamento i matrimoni gay, o invece si accontenterebbe di qualche contentino alle unioni di fatto. Tanto meno parla di adozioni: «Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà». Quest’uso del termine «ragionevole» lascia intendere che, nella psicologia berlusconiana, una forma di compromesso andrà trovata, senza troppo sfidare la cultura omofoba dell’italiano medio, di cui per lungo tempo Silvio medesimo era stato l’incarnazione vivente.”
Proprio il Berlusconi che pochi mesi fa sottolineava che
“E’ meglio guardare le belle ragazze anziché essere gay”.
A partire da gennaio 2013 Berlusconi ha mostrato una prima apertura ai diritti dei gay:
“Ma nella circostanza non era apparso del tutto sincero. O meglio: la sua presa di posizione a sostegno delle coppie di fatto, «anche omosessuali», era allora suonata come una ripicca nei confronti dei vescovi e dei giornali cattolici che l’avevano scaricato senza pietà dopo vent’anni di salamelecchi ufficiali. Comunque sia, il giorno dopo Berlusconi fece dietrofront spaventato dalle reazioni”.
E la sua, sembra sincera, svolta pro gay dipenderebbe dalla Pascale, scrive Magri:
“La sua presenza al fianco dell’ex Cavaliere è tutto tranne che decorativa. Lo tempesta, lo incalza, lo assilla senza lesinare (secondo voci mai smentite) qualche ben assestato calcione. Lui rifugge dal terzo matrimonio, però si rende conto della condizione di questa ragazza del Sud, cinquant’anni più giovane di lui, che quando va la domenica a messa si sente addosso le occhiatacce del prete e del suo gregge, novella Maria Maddalena (così ha confidato giorni fa in una intervista). Berlusconi, che alla Pascale vuole bene, grazie a lei ha scoperto in fondo l’acqua calda: leggi e sentimenti possono fare a cazzotti”.
Ma secondo alcuni la svolta, scrive Magri, dipenderebbe sempre dalla Pascale ma per altri motivi:
“sabato s’è iscritta all’Arci-gay insieme con quel vecchio giornalista libertario che è Vittorio Feltri, suscitando forti mugugni dentro Forza Italia (solo Gasparri, però, è venuto allo scoperto contro la fidanzata del «boss»). Interpellata dal «Giornale», si è detta favorevole alle adozioni gay. E due giorni fa la Pascale era addirittura pronta a prendere l’aereo per sfilare a Napoli con l’«Onda Pride». Ne aveva già parlato con Cecchi Paone: solo un disguido con il sindaco De Magistris ha fatto saltare all’ultimo istante la sua presenza. Che per la destra italiana più bacchettona avrebbe rappresentato un segno dei tempi”.