Berlusconi, Stefano Folli su Sole 24 Ore: Dopo Imu sa che scenario sta cambiando

Stefano Folli sul Sole 24 Ore
Silvio Berlusconi (LaPresse)

ROMA – “Dopo l’Imu (e forse l’Iva) Berlusconi sa che lo scenario sta cambiando”, questo il titolo dell’articolo di Stefano Folli, di venerdì 30 agosto, sulle pagine de Il Sole 24 Ore.

“Coincidenza singolare e significativa. Nel giorno in cui il centrodestra celebrava la sua vittoria sull’Imu, la Cassazione diffondeva le motivazioni della sentenza Mediaset e naturalmente Berlusconi riprendeva ad agitarsi, prigioniero del suo tormento politico e psicologico. Ma qualcosa non torna in questo gioco complicato. (…)

Sta di fatto che esistono due linguaggi diversi e contraddittori nel Pdl. Il primo è quello dei ministri in carica (Alfano e Lupi su tutti) la cui soddisfazione per il venir meno dell’Imu sulla prima casa si esprime con i toni di chi nel governo sta bene e vuole continuare a starci. Quando Letta ha ammesso con un certo ottimismo che adesso l’esecutivo non si pone limiti di durata, nessuno dal centrodestra lo ha contestato: anzi, la soddisfazione generale era evidente in quel gioco di sguardi e in quei sorrisi fra il premier e i suoi collaboratori della destra.

Poi c’è il linguaggio di Berlusconi. È contento dell’Imu? Si suppone di sì, soprattutto in un’ottica elettorale. Ma adesso è troppo preso dalla sua ultima battaglia, quella contro la decadenza da senatore e la prospettiva della non-candidabilità. Temi rispetto ai quali la Cassazione ha fatto da detonatore. (…)

È chiaro che esiste un Pdl governativo che non ha alcuna voglia di farsi trascinare da Berlusconi in una crisi carica di incognite. Ma si può ben dire che lo stesso Berlusconi non ha tutta questa fretta a far cadere il governo Letta, al di là dei toni indignati. Meglio mettere fieno in cascina: oggi l’Imu, domani il non aumento di un punto di Iva. Tutti tasselli di una futura campagna elettorale che con ogni probabilità non è troppo lontana, ma a cui non conviene giungere al prezzo di un collasso autolesionistico sul terreno politico ed economico.

Il dramma dell’ultimo Berlusconi è tutto qui. Quello che egli può realisticamente ottenere dalla Giunta parlamentare è un rinvio di qualche settimana. Forse di un paio di mesi. Già l’appello alla Consulta per il dubbio di costituzionalità sulla legge Severino si configura come una strada impervia, secondo molti impraticabile. (…)

Può farlo con spirito costruttivo, lasciando che i suoi collaboratori, ora ministri di Letta, continuino ad agire nei loro incarichi come una classe dirigente. Oppure può pigiare il tasto della guerra atomica. (…)”

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