Candida Morvillo da Novella 2000 al romanzo: “Le stelle non sono lontane”

Candida Morvillo da Novella 2000 al romanzo: "Le stelle non sono lontane"
Candida Morvillo

ROMA – Candida Morvillo, che è stata impareggiabile direttrice di Novella 2000, uscita di scena in circostanze le cui spiegazioni non hanno mai pienamente convinto i suoi ammiratori, ha scritto un bel romanzo, “Le stelle non sono lontane”, recensito da molti quotidiani.

Sul Fatto Quotidiano Nanni Delbecchi ha commentato così:

Le stelle non sono lontane, con cui Candida Morvillo esordisce nella narrativa, non ha nulla dell’opera prima; è un romanzo lucido, calibrato, ugualmente lontano dai generi come dall’autobiografismo. Costruito con gusto cinematografico, ritmo serrato, montaggio parallelo, primi piani di malinconica intimità che si alternano a panoramiche della grande pochezza romana; non gli estenuati e poco probabili radical-chic di Paolo Sorrentino, ma i nuovi rampanti della videocrazia con la loro corte dei miracoli di agenti, paparazzi, specialisti del gossip e dell’immagine, direttori, portaborse e faccendieri. Astrid insieme ai palinsesti insegue anche un principe azzurro a misura di jet set, e ha capito che “il potere è come il mercato immobiliare: quello che conta davvero è la posizione”, come dice Michael Dobbs in House of cards; ma non fare passi falsi nella lotta per sgominare la concorrenza è complicato.

UNA SINISTRA simmetria regge l’attrazione tra sesso e politica: se le ragazze si concedono solo per smania di successo, gli uomini inseguono il potere per portarsi a letto più ragazze possibile; la squinzia sta al peone come il direttore generale sta alla stellina, e tutti quanti “credono di essere non quello che sono, ma quello che rappresentano”. Già autrice di un saggio dedicato alla fenomenologia delle veline ed ex direttore di Novella 2000, Morvillo sa bene di cosa parla; vede, racconta e non giudica, anche se una lama di ironia è rintracciabile già nei nomi dei personaggi, che parlano da soli. Il gioco potrebbe essere quello di capire chi si nasconda nella realtà in Florinda Dos Santos, Loriana Gatto, Gloria Green, Beatrice Saint Bon di Moncada (le rivali di Astrid), nei loschi agenti Oscar Battaglia e Dino Accettola, nei perfidi giornalisti Alberto Damerini o Carla Cupo, nel perennemente allupato onorevole Claudio Tacchino, nel pubblico ministero Comodante, fino al presidentissimo Cesare Gallia. Ma la vera forza del romanzo sta nel suggerire che ogni identificazione lascia il tempo che trova, in un mondo che ha smarrito la propria identità. Le stelle non sono lontane, se il cielo è di cartone; e dove non c’è lontananza, non c’è desiderio.

Gestione cookie