UDINE – Licenziato per aver caricato un video su YouTube: è quel che è successo ad un dipendente della Old Wild West. Aveva doppiato tre spot della catena di fast food in chiave comica. Ma l’azienda non l’ha presa bene. Lo ha accusato di averne leso la reputazione e lo ha licenziato.
La vicenda è riferita dalla Tribuna di Treviso:
“Il primo video satirico era finito in bacheca aziendale, segnalato nel concorso lanciato dalla stessa società. Il secondo è forse passato inosservato, nonostante il titolo bizzarro: «Tette o patate». Non così il terzo, un paio di mesi fa. La rilettura in chiave comica dello spot ufficiale dell’azienda, con tanto di backstage riutilizzato; l’uso del marchio Old Wild West;il doppiaggio del testimonial illustre, Ezio Greggio, che viene diretto nel video dallo steso dipendente e da un collega che sono i registi del video; il set delle riprese, allestito nel locale, a Silea, fuori dall’orario di lavoro, fra banco e cucina; tutto è costato carissimo al dipendente, che lavorava in cucina dopo aver prestato sevizio in pizzeria. E non c’è stato spazio per valutazioni artistiche, satiriche creative.
Il dipendente è stato licenziato, pochi giorni fa, dopo la contestazione del datore di lavoro, la sospensione cautelare, l’incontro per esporre la memoria difensiva, in cui il dipendente era assistito dal sindacato. (…) La Cigierre (compagnia generale di ristorazione spa), società con sede a Torreano di Martignacco (Udine), proprietaria ed esclusivista del marchio Old Wild West, ha ritenuto che il comportamento dell’ uomo abbia leso irrimediabilmente il vincolo fiduciario fra datore e dipendente. Nel mirino erano finiti anche due colleghi, gli attori del video, ripresi nelle cucine del locale di Silea. Fra loro un indiano.
La battuta era tutta giocata sull’ambientazione Far west dello spot, in linea con il marchio: «Fate gli indiani o pagate?», veniva fatta pronunciare, in doppiaggio, a Greggio. Ma non ci sono stati altri provvedimenti da parte dell’azienda, anche perché il dipendente regista si sarebbe assunto ogni responsabilità. Il video incriminato, ma anche gli altri che coinvolgevano l’azienda, sono adesso stati rimossi dalla rete”.