Carlo De Benedetti a Renato Soru: Iva pagai tu rimborsa. Salva Berlusconi non vale

Carlo De Benedetti a Renato Soru: pagato Iva, rimborsa. Salva Berlusconi non vale
Renato Soru (LaPresse)

CAGLIARI – Schermaglia a colpi di Iva non pagata fra Carlo De Benedetti e Renato Soru. Un tempo si amavano o meglio De Benedetti amava molto Soru, poi la vita gli interessi e ora anche le tasse sembrano averli allontanati. L’unica cosa bella è che Carlo De Benedetti sembra escluso dai beneficiari del Salva Berlusconi. Forse nessuno glielo aveva detto e lui si è precipitato a pagare ma la conseguenza, forse non voluta, della sollecitudine è che ora Carlo De Benedetti può alzare ancor di più la voce della pubblica moralità nello scandalo del Salva Berlusconi.

La vicenda è stata lanciata dal blog di Franco Bechis, L’imbeccata e poi rilanciata dall’Unione Sarda il 5 gennaio 2015 e inserita nella rassegna stampa della Regione Sardegna, dove Soru, che ne è stato presidente, gode sempre di una posizione di prestigio in quanto segretario regionale del Pd, nonostante tutto.

“Il Fisco presenta un conticino per Iva evasa a un noto imprenditore, e questo a sua volta si rivale sulla controparte (nota anch’essa) del contratto “incriminato”. E la curiosa vicenda rischia di far esplodere un conflitto tra pezzi grossi del Partito democratico. Lo riporta il sito Internet di Libero . L’Agenzia delle Entrate, attualmente guidata da Rossella Orlandi, fedelissima del premier Renzi, ha contestato a Carlo De Benedetti mezzo milione di euro di imposte non versate. L’accertamento è stato fatto sulla società M&C, controllata dalla holding Per spa di cui unico azionista è l’Ingegnere. Mancavano all’appello – dice il quotidiano on line – 617 mila euro di versamenti Iva relativi al 2008. De Benedetti ha deciso di pagare ma, utilizzando un Dpr del 1972, ha deciso di rivalersi sul partner commerciale con cui era stato stipulato il contratto in questione. Così ha presentato una fattura di 617 mila euro a Tiscali Financial Services Sa, la società lussemburghese del gruppo Tiscali di Renato Soru, il segretario del Pd della Sardegna che, pare, non abbia ovviamente gradito la richiesta”.

L’articolo di Franco Bechis era assai più velenoso e tramista:

“Matteo Renzi, attraverso l’Agenzia delle Entrate guidata dalla fedelissima Rossella Orlandi, ha pizzicato Carlo De Benedetti evadere oltre mezzo milione di Iva. L’accertamento del fisco è stato fatto sulla società M&C (ricordate la Management & Capitali nel cui consesso avrebbe dovuto celebrarsi- e non accadde- il matrimonio De Benedetti-Berlusconi?), controllata dalla holding Per spa di cui unico azionista è proprio l’Ingegnere. Mancavano all’appello 617 mila euro di versamenti Iva relativi all’anno 2008, e il conto è stato subito presentato dal fisco.De Benedetti ha deciso di pagare, ma non è finita lì. Perchè la scelta successiva rischia di scatenare una piccola guerra tutta interna alla sinistra italiana. L’Ingegnere ha infatti utilizzato un Dpr del 1972 rivalendosi sul partner commerciale con cui era stato stipulato il contratto privo di quel versamento Iva. E ha presentato una fattura da 617 mila euro tondi a Tiscali Financial Services Sa, la società lussemburghese del gruppo Tiscali di Renato Soru, altro imprenditore Pd di riferimento, che sembra avere gradito assai poco la mossa. Mentre è in corso quel regolamento dei conti fra i due finanzieri di sinistra, la Orlandi non ha perso tempo, inviando a De Benedetti per le stesse società un’altra contestazione, questa volta relativa al 2009: 80 mila euro di Iva non versata. La somma era meno rilevante, e alla fine l’Ingegnere ha deciso di pagare senza opporsi nè rivalersi su chicchessia. Tanto non ha sborsato un euro: è riuscito a compensare con altri crediti che vantava dal fisco, e l’evasione Iva è finita in gloria…”.

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