ROMA – Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan, come anticipato dal Messaggero, sono pronti a ribaltare i vertici della Cassa depositi e prestiti. Claudio Costamagna, scrive il Messaggero, prenderà il posto del presidente Franco Bassanini, Fabio Gallia quello dell’amministratore delegato Gorno Tempini. Giovedì si dovrebbe riunire il consiglio dei ministri nel quale Renzi potrebbe dare un’informativa sulla svolta nella Cdp.
Non è scontato però, sottolinea il Messaggero, che riescano a rispettare la tabella di marcia: per statuto la nomina del presidente spetta alla lista presentata dalle Fondazioni riunite nell’Acri, proprietarie del 18,4% con il ministero dell’Economia all’80,1% e l’1,5% di azioni proprie. Detto questo, allo stato l’Acri guidata da Giuseppe Guzzetti non sarebbe stata ancora coinvolta nelle manovre.
Chi è Claudio Costamagna? Troppo prodiano per i renziani. Troppo renziano per i prodiani o simili – scrive il Fatto Quotidiano che mercoledì 3 giugno ha stilato un ritratto del possibile nuovo presidente della Cdp – Ecco il problema di Claudio Costamagna, colui che viene sempre citato come l’ex banchiere di Goldman Sachs, a imperitura memoria. Quando si libera una poltrona importante – di una banca, di una grande impresa o di una partecipata pubblica – il suo nome spunta nella rosa dei papabili (…) Sebbene l’ipotesi di un addio di Bassanini alla Cdp suoni alquanto peregrina a molti osservatori, nei palazzi romani c’è già qualcuno pronto ad alzare il cartellino giallo di fronte ai potenziali conflitti di interesse del banchiere d’affari legato a Romano Prodi. Esperto di fusioni e aggregazioni, nel 2007 consulente unico nell’acquisizione di Capitalia per mano di Unicredit, è stato coinvolto nel vecchio progetto Telecom preparato da Angelo Rovati (cui ha fatto anche da testimone di nozze), ma pare abbia già partecipato, sempre come consulente, ad alcune riunioni sulla banda larga del governo Renzi. Il Sole24Ore nelle scorse settimane lo ha inoltre indicato come uno degli advisor della quotazione in Borsa di Tecnogym, il gruppo romagnolo della famiglia Alessandri assai apprezzato dal premier. Di lavoro oggi fa soprattutto il presidente del gruppo Salini Impregilo, dopo essere stato uno dei principali artefici della fusione avvenuta nel 2013.
Classe 1956, liceo a Bruxelles, poi la Bocconi a Milano, Costamagna può contare su un ricco bouquet di contatti non solo nella finanza ma anche nella politica che a Roma è visto come “apriporta” a ottimi affari. Certe relazioni possono però rischiare di diventare ingombranti se si sale al vertice della Cdp. Ovvero la cassaforte pubblica che gestisce i risparmi postali degli italiani, che opera negli investimenti come un soggetto privato attraverso suo braccio operativo (il Fondo strategico italiano) e che oltre al Tesoro ha le Fondazioni bancarie nel capitale.