Cicciolina a processo. Accusa: assicurazione truffata

Cicciolina a processo. Accusa: assicurazione truffata
Cicciolina a processo. Accusa: assicurazione truffata (foto Ansa)

ROMA – Cicciolina a processo con un falso medico. L’accusa per l’ex pornostar (ma anche ex parlamentare) è quella di una tentata truffa ai danni di un’assicurazione: secondo l’accusa Ilona Staller avrebbe presentato un certificato dopo un morso subito da un cane. Un morso che, avrebbe detto il certificato, le avrebbe impedito di lavorare per un po’. Per questo aveva chiesto il rimborso.

Michela Allegri sul Messaggero spiega:

A processo insieme all’attrice c’è anche un falso medico, accusato di esercizio abusivo della professione e sospettato di aver compilato i certificati sanitari “taroccati”.

I fatti risalgono a 4 anni fa. Come si legge nella denuncia sporta dal legale rappresentante della “Vittoria Assicurazioni“, parte lesa della vicenda, la Staller avrebbe formulato una «richiesta di risarcimento per un sinistro datato 19 novembre 2011». Avrebbe quindi prodotto un referto del pronto soccorso dell’ospedale San Pietro di Roma, da cui emergeva che era stata morsa da un cane, riportando una «ferita lacero contusa al quinto dito della mano sinistra, con prognosi di guarigione di 7 giorni».

A insospettire la compagnia assicurativa, un primo dettaglio: la donna si era rifiutata di sottoporsi al trattamento antitetanico, come evidenziato nelle note del certificato. Arriva il marzo del 2012. L’azienda comunica a Cicciolina che si sarebbe dovuta rivolgere al medico legale in modo da valutare gli esiti della ferita. Il 16 aprile, il dottore visita la paziente che, documenti alla mano, lamenta un «aggravamento delle condizioni e ulteriori spese affrontate». La donna dichiara di non essere stata in grado di lavorare dal 19 novembre 2011 fino al 28 febbraio 2012. I certificati in questione, però, non sarebbero stati redatti dal medico curante, ma da un soggetto che, a dire dei denuncianti, «non risulta iscritto all’albo». Cicciolina, quindi, non viene risarcita. E viene anche denunciata.

Ora la donna, già condannata in primo grado nel 2013 a 7 mesi per minacce a pubblico ufficiale, è finita a processo per frode assicurativa.

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