Cimici della polizia fra il pesce dei Vip: uso limitato, ma terrore diffuso

Cimici della polizia fra il pesce dei Vip: uso limitato, ma terrore diffuso
L’ingresso del ristorante Assunta Madre (foto Ansa)

ROMA – Le intercettazioni ambientali in un ristorante di Roma che hanno portato alla peraltro inutile rivelazione dei progetti di fuga di Marcello Dell’Utri sono al centro di interventi della magistratura e di comunicati stampa. La vicenda è ricostruita sul Fatto Quotidiano da Marco Lillo e Valeria Pacelli:

“Dopo otto mesi di intercettazioni ambientali al ristorante romano per l’inchiesta di riciclaggio sul titolare Gianni Micalusi, la procura di Roma ha sentito l’esigenza di mettere un tetto al raccolto delle microspie. Il 20 novembre scorso il sostituto procuratore Francesco Mìnisci e il procuratore Giuseppe Pignatone scrivono al capo della squadra mobile di Roma, Renato Cortese, un ordine chiaro: “Questa squadra mobile non procederà alla registrazione dei colloqui che si collocano certamente in ambito diverso da quello delineato dal gip, avendo cura di sospendere le attività tecniche relative a quei colloqui”. Appena 12 giorni prima, l’8 novembre 2013 Alberto Dell’Utri, fratello gemello dell’ex senatore di Forza Italia, e l’imprenditore Vincenzo Mancuso avevano discusso insieme della possibilità di fuga in Guinea Bissau o in Libano. Ma ci sarebbe un’altra conversazione che, secondo Panorama “avrebbe messo in allarme gli inquirenti perché riguarderebbe i discorsi di un notissimo imprenditore romano il quale, durante una cena, avrebbe detto ai suoi commensali di aver fatto pressioni su alcuni magistrati della Capitale per evitare una serie di arresti” con tanto di “nomi e cognomi e chiari riferimenti ad una determinata indagine” ovviamente segretissima. Le illazioni sul perché i pm romani avrebbero limitato gli ascolti proprio dopo avere captato le parole imbarazzanti per la magistratura sono rimbalzate sui siti internet. In serata il capo della Procura di Roma Giuseppe Pignatone ha replicato con un comunicato. L’invito alla squadra mobile a non registrare i colloqui ‘extra’ sarebbe farina del sacco del Gip. Pignatone afferma che “il giudice per le indagini preliminari di Roma, nell’autorizzare l’attività di intercettazione all’interno di una saletta riservata del ristorante Assunta Madre ha correttamente posto precisi limiti per evitare che venissero intercettate le conversazioni di soggetti del tutto estranei al contesto investigativo, semplici frequentatori del locale”.

“La Procura della Repubblica – prosegue la nota – poco dopo l’avvio delle intercettazioni ha invitato, con nota del 20 novembre 2013, la Squadra Mobile al rispetto dei limiti posti dal gip, anche sospendendo, dandone peraltro atto, le ‘attività tecniche relative a quei colloqui che, a fronte di un iniziale verosimile interesse per le indagini , risultino estranee alle stesse e all’ambito del provvedimento del gip”.

Ma chi è l’imprenditore che vanta il suo potere di stoppare gli arresti? Sono tanti i nomi circolati ieri da quello di un costruttore potente a quello di un nome importante anche nel mondo dello sport a quello di un ras del settore ambientale. Il procuratore Pignatone lascia intendere che, se la conversazione svelata da Panorama esiste, non è detto che venga distrutta come le altre irrilevanti. “Le indagini – conclude Pignatone – sono ancora in corso e la Squadra Mobile deve ancora riferire compiutamente gli esiti”.

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