Comunali 2017. Bersani a Piacenza, Orlando a La Spezia... sinistra battuta a casa dei big Comunali 2017. Bersani a Piacenza, Orlando a La Spezia... sinistra battuta a casa dei big

Comunali 2017. Bersani a Piacenza, Orlando a La Spezia… sinistra battuta a casa dei big

Comunali 2017. Bersani a Piacenza, Orlando a La Spezia... sinistra battuta a casa dei big
Comunali 2017. Bersani a Piacenza, Orlando a La Spezia… sinistra battuta a casa dei big

ROMA – Comunali 2017. Bersani a Piacenza, Orlando a La Spezia… sinistra battuta a casa dei big. Le ultime elezioni amministrative che hanno visto il riscatto di un centrodestra unito e capace di far tornare a casa un bel po’ di voti migrati ai 5 Stelle, sono state anche il teatro di clamorose capitolazioni  di quelle che storicamente rappresentavano le cosiddette “roccaforti” della sinistra. Genova, La Spezia, Piacenza, addirittura Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia.

La nuova politica – segnala Mario Ajello su Il Messaggero – mostra di non aver riguardi evidentemente né per la storia né, ed è il dato che spicca a livello personale, dei supposti big di partito, dei padroni del territorio, dei padri nobili. Beppe Grillo a Genova, certo. Ma sono più che significative le sconfitte brucianti nella Piacenza rossa di Pierluigi Bersani, nella Spezia di Andrea Orlando.

Vale la pena ricordare – primo turno – che papà Renzi, pur non essendo candidato direttamente, è stato malamente battuto, sconfitta di famiglia, a Rignano sull’Arno? E per restare nel renzismo: la Giusi Nicolini che è stata il volto, e il volto migliore, di Lampedusa in questi anni? Bocciata in una sorta di plebiscito contra personam. Massimo Cialente ha incarnato a L’Aquila la sinistra solidale e popolare, ma niente. Al suo Pd è stato preferito, senza alcun ringraziamento, Biondi, un Fratello d’Italia.

E che ingrata la bella Lodi. Lorenzo Guerini è vanto di questa città, oltre che vice padrone o quasi del Nazareno, ma quanto non basta per far sorridere i dem. Anzi, si stanno disperando lassù. L’arresto del sindaco piddino Simone Uggetti ha rotto un dominio che sembrava inviolabile, e il Pd dopo essere arrivato primo per un soffio al ballottaggio, poi è stato sorpassato e ripudiato.

E forse si è ripetuto in quella città, come nelle altre roccaforti rosse finite in briciole, ciò che il politologo Pierfranco Pellizzetti dice di Genova: «Questo voto dimostra che molti cittadini non ne possono più dell’egemonia senza idee della sinistra». O magari, più semplicemente, hanno preso gusto a sgambettare i big abituati a considerare i match elettorali in casa come un semplice allenamento. (Mario Ajello, Il Messaggero)

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