Concorsone, candidati in rivolta dopo minaccia di azzerare le prove

concorsone
Il concorsone

ROMA – Monta la rabbia di chi ha superato il maxi concorso del Campidoglio, dopo che il sindaco Marino ha spiegato che potrebbe essere annullato a causa dei sospetti sulla regolarità delle procedure.

Ieri a decine hanno protestato e Marino ha parlato con loro. “Anni di studio inutili se si annulla tutto”. Altra grande manifestazione domattina in piazza Santi Apostoli. La Praxi, la società che ha seguito il concorso, assicura che le buste erano regolari. In realtà, il concorso non potrà essere annullato domani dal sindaco.

Ieri dopo 16 ore dal post del sindaco su facebook “vogliamo riportare Roma nei binari della legalità” sono arrivati più di 710 commenti. Mozzetti e Panarella raccontano sulle pagine del Messaggero come la magistratura già da tempo si sta occupando del concorso per 300 posti da vigili dal quale sarebbe partito tutto. La genesi del caso dei 22 concorsi per il Campidoglio finiti sub iudice, la spiega Luigi Nieri, vicesindaco con delega al personale: “Dovevamo riavviare il concorso per l’assunzione dei vigili, il più delicato, che era stato sospeso e sui cui grava un’inchiesta della magistratura. Dovevamo nominare una nuova commissione e abbiamo disposto una verifica a campione su tutte le procedure concorsuali”.

La commissione esaminatrice per il concorso dei vigili urbani venne revocata per irregolarità dall’allora sindaco Alemanno che aveva bandito la prova nel 2009. I membri erano sospettati di aver firmato il verbale di una riunione alla quale non avrebbero partecipato. Venne aperto un fascicolo in Procura per falso ideologico. Ora il rischio di annullamento colpisce tutto il maxiconcorso, superato fino ad ora da 30mila persone per 2000 posti. “Annullarlo significa che per i prossimi anni non avremo più vigili in strada”, dice il presidente dell’Arvu Europea, Mauro Cordova. “Questa decisione congela un blocco assunzionale che da tempo ha lasciato la città priva delle risorse umane2, ribatte Marco Milani coordinatore romano Ugl. Il sindacato della polizia locale Ospol annuncia una manifestazione per il 27 novembre. Sempre domani ci sarà un tavolo in Campidoglio tra amministrazione e sindacati.

Inoltre, sempre sulle pagine del Messaggero, Mauro Evangelisti scrive:

No, domani Ignazio Marino non potrà annullare il maxi concorso. (…) È il primo punto da chiarire in questo pasticcio – anzi maxi pasticcio – dei 23 concorsi per 1.995 posti partito con Alemanno sindaco nel 2010 e la carica dei 300 mila che sono diventati 20 mila dopo una preselezione. Ma soprattutto non sarà semplice orientarsi in una giungla in cui esistono zone d’ombra tanto nel concorsone, quanto nella ricostruzione di Marino.

Marino e il vicesindaco Luigi Nieri puntano il dito sulle prove scritte svoltesi nel 2012. Dopo che sono arrivate via mail e sui social network segnalazioni di presunti trucchi, Nieri ha svolto una prima verifica e constatato che le buste usate per inserire il nome a fianco del test non garantivano l’anonimato. Venerdì sera sindaco e vicesindaco convocano i giornalisti e dicono: abbiamo incaricato l’avvocato del Comune, Rodolfo Murra, e il direttore del personale, Antonella Caprioli, di svolgere degli approfondimenti. Se certificheranno delle irregolarità, prenderemo provvedimenti. Che significa annullare tutto. (…)

Altro scoglio: se ci sarà il big bang, si mandano a casa persone che già lavorano? Sì: 50 posti sono stati già assunti (4 geologi, 30 esperti controllo gestione, 16 esperti controllo entrate). Anche per le biblioteche le graduatorie sono pronte. In sintesi, bisognerebbe dire a queste persone che hanno riorganizzato la loro vita: scusate, si riparte da zero.

Altra stranezza: nelle commissioni d’esame, ci sono una decina di dirigenti esterni di fiducia di Alemanno. A luglio la giunta Marino li chiama e li esorta a dimettersi. Rifiutano anche se il Campidoglio spiega loro che non saranno pagati. Racconta uno di loro: «Perché ci volevano mandare via? L’amministrazione Marino voleva gestire l’operazione?».

Ieri la Praxi ha fatto sapere: «Le buste sono le stesse che si usano in tutti i concorsi». Si chiamano «internografate». Un esperto assicura che sono molto spesse, anche se, con qualche artificio, non è impossibile leggerne il contenuto. «Ma avrebbero dovuto essere complici tutti i commissari, improbabile». Cavallari, ex assessore al Personale con Alemanno: «Se è vero ciò che afferma Praxi, allora confermo che Marino vuole annullare tutto perché la sinistra vuole cancellare ciò che ha fatto il centrodestra. Una follia. E forse non hanno più i soldi a bilancio» (…)

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie