Conti in Svizzera, accordo sul fisco: addio anonimato e sanzioni

(foto d'archivio)
(foto d’archivio)

ROMA – Matteo Renzi è pronto a chiudere l’accordo bilaterale con la Svizzera per il rientro dei capitali detenuti illecitamente. “La nuova intesa . come spiega Mario Sensini del Corriere della Sera – prevede lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali dei due Paesi (a regime dal 2017, su richiesta per ora), un nuovo sistema di tassazione dei lavoratori transfrontalieri italiani, ma anche l’uscita della Confederazione dalla «black list» dei Paesi che l’Italia considera non collaborativi dal punto di vista fiscale. Una circostanza, questa, che alleggerirebbe non di poco le sanzioni previste dalla voluntary disclosure , rendendo molto più allettante la regolarizzazione per i contribuenti”.

Scrive Sensini: (…) Lo scambio di informazioni automatico, secondo le previsioni dell’accordo e della direttiva Ue sulla cooperazione amministrativa entrerebbe a regime, di fatto, dal 2017 e per i redditi maturati dal primo gennaio 2016. Nel frattempo le autorità svizzere forniranno a quelle italiane le informazioni necessarie “su richiesta”, ma sarà possibile chiedere dati anche su gruppi di contribuenti e non solo su singoli individui. L’accordo apre la strada all’operatività al dettaglio delle banche elvetiche in Italia, ma solo indirettamente, con l’uscita della Svizzera dalla «black list». Berna avrebbe voluto un via libera esplicito, che nell’accordo non c’è, ma che è rimesso alla competenza della Commissione Ue (…) Le attese del governo, corroborate da quelle dei commercialisti e dei gestori patrimoniali, sono alte. Ne deriverebbe gettito “una tantum” con la regolarizzazione del passato, di cui 700 milioni serviranno ad evitare l’aumento delle accise sulla benzina, ed un recupero strutturale di base imponibile.

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