Corriere: “Tari non pagata, i furbetti dei ministeri”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Aprile 2014 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA
Corriere: "Tari non pagata, i furbetti dei ministeri"

Corriere: “Tari non pagata, i furbetti dei ministeri”

ROMA – Due milioni e ottocentomila euro dal ministero dell’Interno, due milioni da quello delle Infrastrutture e dei trasporti, un milione e mezzo dagli Esteri.

E ancora: un milione e trecentomila euro dalla motorizzazione civile, oltre un milione dalla presidenza del Consiglio, un milione dal ministero per le attività Culturali. E poi ci sono il Tar del Lazio, la Sovrintendenza archeologica per l’Etruria, il genio militare (la Difesa). L’elenco è lunghissimo, così come la cifra dovuta al Comune (e mai pagata, almeno fino al dicembre 2013): settanta sedi istituzionali, in sintesi, devono alla città oltre venti milioni di euro. Per avere un termine di paragone della cifra: l’aumento previste delle tariffe che ricadrà sul portafoglio dei romani è di cinquanta milioni. Così, adesso, il Campidoglio sta cercando di recuperare quei crediti, quei venti milioni che aiuterebbero non poco l’assessore Daniela Morgante a chiudere il Bilancio.

Scrive Alessandro Capponi sul Corriere della Sera:

Se fossimo in un paese del nord Europa, probabilmente, sarebbe inconcepibile che le sedi istituzionali (nello specifico ministeri, presidenza del consiglio, polizia, vigili del fuoco, come da elenchi ai lati dell’articolo) accumulino debiti verso la città, per servizi (in questo caso la Tari, la tariffa dei rifiuti) mai pagati. Lassù, forse, nella civiltà nordeuropea, la pubblicazione di simili cifre porterebbe a dimissioni, scandali, polemiche. Ma siamo a Roma, invece.

Com’è noto la città è alle prese con ristrettezze di bilancio, con aumenti inevitabili delle tariffe, con le strade piene di buche e pochissimi fondi per asfaltarle. La capitale del Paese, che da mesi chiede i fondi per i costi dovuti al ruolo (come si vede, non solo manifestazioni e cortei ma anche la pulizia delle strade e lo smaltimento dei rifiuti da garantire anche alle sedi ministeriali ospitate): al di là dell’opposizione della Lega, la richiesta degli extracosti (tra i 250 e i 500 milioni di euro) per il ruolo di capitale viene spesso accolta, fuori dal Raccordo anulare, non come l’esigenza necessaria a tutte le grandi metropoli europee (Londra e Parigi, per fare solamente due esempi) ma quasi come un «regalo» da fare alla città eterna (…)

A giudicare dai crediti accumulati, la missione iniziata dal Campidoglio non è semplice: con ogni probabilità si tratta di debiti accumulati dalle sedi citate nel grafico in chissà quanti anni. Sedi degli stessi ministeri che hanno indirizzi diversi ma un unico denominatore: non hanno pagato la tariffa sui rifiuti, almeno fino a qualche mese fa. E a scorrere l’elenco, oltre alle sedi centrali dei ministeri, si trovano quelle distaccate, e un po’ di tutto: la Soprintendenza al museo preistorico, l’Archivio di Stato, il tribunale amministrativo del Lazio. Il pagamento della Tari, per tutti, può attendere: facoltà che, naturalmente, non è concessa ai cittadini.