“Decreto terra dei fuochi? Solo parole non esiste”, Pierangelo Maurizio su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2013 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA
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Terra dei fuochi

ROMA – Palazzo Chigi dice che il decreto terra dei fuochi è al Quirinale per la firma. In realtà non è stato ancora scritto. E se ne erano vantati martedì come di un intervento-lampo.

Scrive Pierangelo Maurizio su Libero:

Avete presente il decreto legge “urgentissimo” del governo per salvare la popolazione campana nella “terra dei fuochi”, bonificare quei terreni inzeppati di porcherie immonde dalla camorra e i cui frutti avvelenati arrivano sulle tavole di tutti noi? Sì, quello annunciato martedì da Palazzo Chigi, esempio di decisionismo – «è la prima volta che si agisce così in fretta» – per rispondere al «gravissimo allarme sociale», che ha riempito giornali e telegiornali? Bene.Nonè ancora arrivato per la firma al presidente della Repubblica Napolitano. E non è arrivato al Quirinale perché non è mai uscito da Palazzo Chigi. E non è uscito da Palazzo Chigi per il semplice motivo che non è pronto. Cioè non c’è. Ci sarà, tra qualche giorno o tra qualche settimana quando gli uffici avranno finito di prepararlo: quando sarà pubblicato e quindi avrà efficacia, nessuno ancora lo sa.

Per dovere di cronaca, ecco il riassunto di una serie di telefonate surreali. All’ufficio stampa di Palazzo Chigi: «Buongiorno. Potrei avere il testo del decreto legge sulla terra dei fuochi?». Risponde una collega gentilissima (tralasciamo il nome): «No, non è possibile». E comemai?«Non diamomaii testi dei decreti legge prima che siano pubblicati. E poi, come sai, il decreto è alla firma della presidente della Repubblica, poi saranno loro dal Quirinale a mandarlo per la pubblicazione alla Gazzetta ufficiale… ». È una fesseria, come confermano poco dopo al Quirinale. «Il decreto “terra dei fuochi”? A dir la verità qui non è arrivato… Chiedo conferma all’ufficio giuridico ». Confermano. «Comunque dopo la firma del presidente il decreto torna all’ufficio legislativo di Palazzo Chigi, che decide quando sarà pubblicato…». Ri-telefonata a Palazzo Chigi. «Ah sì?Domando all’ufficio legislativo…». Qualche minuto dopo: «In effetti ci stanno lavorando». Che cosa, quale testo, martedì mattina il presidente del Consiglio e ben cinque ministri (Alfano, De Girolamo, Orlando, Zanonato e Trigilia) abbiano firmato, sotto il titolo un po’ pomposo di «Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali, nonché per lo sviluppo delle aree interessate», non è dato sapere. Non è possibile avere una «bozza definitiva». Forse non c’è.

Al ministero per le Politiche agricole per il comunicato stampa hanno dovuto affidarsi ad alcuni «estratti». Non resta allora che fare riferimento ai comunicati ufficiali di martedì, che però sono appunto chiacchiere e non testi normativi. Comunque: mappature delle aree da sottoporre a controlli e delimitazione dei terreni; il nuovo reato di «combustione illecita di rifiuti» con l’arresto e pene dai2ai 5(da 3 ai6annise i rifiutisonopericolosi, con l’aumento della pena di un terzo se questo avviene nell’attività di un’impresa), la confisca dei terreni, eccetera. C’è da chiedersi, però, con il massimo rispetto, che cosa martedì si siano bevuti a Palazzo Chigi. Nelcomunicato ufficiale sul sito del governo si legge: «Attesa l’importanza di dar luogo al piano di risanamento ambientale (Aia), si prevede che al fine di dare attuazione allo stesso sia possibile ricorrere alle somme sottoposte allo stesso anche per reati diversi da quelli di natura strettamente ambientale… ». Qualcuno riesce a capire cosa significhi? Sembra che nel provvedimento si sia dimenticata la norma fondamentale. Su come cioè laCampania – che, data la monnezza che produce, è evidentemente regione molto ricca, anche se con tanti poveri – pensi di raccogliere e smaltire i rifiuti. Il che ha a che fare con un dato culturale più che con la camorra (…)