Derby di Milano: “Balotelli e la sua energia misteriosa”, di Mario Sconcerti

MILANO – Comunque vada a finire sarà un derby di Milano all’insegna di Mario Balotelli. E’ lui il protagonista, ex Inter e ora al Milan, affronta i neroazzurri per la prima volta da avversario. E quale migliore occasione che il sentitissimo confronto? Mario Sconcerti, per il Corriere della Sera, scrive: “Non c’è dubbio che sia Balotelli l’uomo più importante di questo derby. Per quello che è stato da interista, per quello che ha sempre rappresentato come ragazzo del destino, e per quel che sta facendo adesso nel Milan”.

Scrive quindi Mario Sconcerti a proposito del carattere di Super Mario:

Mancini disse qualche mese fa che arrotondando il carattere, Balotelli avrebbe avuto lo stesso talento di Messi e Cristiano Ronaldo. Mourinho rispose secco che era una sciocchezza. Per inciso sono anch’io di quel parere. Primo perché cambiare un carattere è la cosa meno possibile del mondo. Secondo perché Balotelli ha più eccezionalità fisiche che calcistiche. Resta il fatto che sono pur sempre eccezioni e che ad appena ventidue anni le grandi squadre che lo hanno avuto, hanno brindato quando lo hanno preso e brindato di nuovo quando lo hanno ceduto. È tra la forza di questi brindisi la vera misura di Balotelli.

Intanto cala sul derby come un’energia misteriosa, quasi incontrollabile. La fortuna è dalla sua, quello che tocca mette in porta. La squadra gli è intorno, quasi certamente diffida, aspetta da un momento all’altro la mattana, ma è ancora nella fase del «comunque è un ragazzo». E credo che ad Allegri abbia fatto molto piacere battere il Barcellona senza di lui, con Pazzini al suo posto, cioè un Milan primordiale, a conferma che il vero miracolo era già stato fatto prima dell’arrivo di Balotelli.

Quindi Sconcerti analizza il momento dell’Inter, squadra a cui, uno come Balotelli farebbe comodo:

L’Inter non ha niente che gli assomigli. Forse Guarin, che si sta svelando adesso. Non Cassano o Palacio. Loro sono anzi due casi opposti a Balotelli. Palacio è un contropiedista italiano, leggero e lineare. Cassano ha più talento di tutti, ma è a mezzo motore ormai da troppo tempo. Si accontenta di essere il migliore, non di farne anche il mestiere. Il piccolo vero Balotelli dell’Inter è Kovacic, è il mistero che ancora si porta dietro (il segreto nel calcio è non sapere; quando sai tutto di un giocatore è finita la sua espansione). Ma Kovacic porta sulla pelle una maglia con l’immagine di Gesù, sua madre non viene a vederlo perché deve portare a scuola le due sorelline.

Kovacic non è un bad boy, l’unica cosa che sa fare è giocare a calcio. Può bastare per arginare la crescita di Balotelli sul derby? Può essere allo stesso modo decisivo? Direi di no, non ancora, anche se alla sua età ho visto pochissimi ragazzi giocare in mezzo al campo con la stessa autorevolezza. Ma non è cattivo, deve evidentemente crescere. Balotelli è un’altra cosa, ha già visto tutto. Balotelli è gol puro, vince semplicemente apparendo. Pesa al di là del suo peso. È una specie di garanzia fisica per l’orgoglio milanista. Anche se l’Inter è da mesi lontana dal Milan.

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