ROMA – Al Ministero della Difesa i rotoloni di carta li pagano 17 euro l’uno. Il classico panno carta, forse più professionale e costoso di quelli che si comprano al supermercato a pochi euro, risulta infatti tra le voci dell’appalto appena assegnato e pubblicato in Gazzetta. La storia la racconta Diodato Pirone sul Messaggero:
La copia della Gazzetta Ufficiale che pubblica il risultato dell’appalto porta la data del 2 gennaio 2015. Una paginetta semplice semplice che segnala il buon fine dell’acquisto di 2.000 rotoli di panno carta (lo scottex, insomma) da parte del ministero della Difesa ed in particolare del Polo delle Armi Leggere di Terni. Nulla di eccezionale.
Se non nel prezzo: 34.300 euro Iva esclusa. In Gazzetta non c’è scritto, ma quella cifra equivale a 17 euro per ogni rotolo di panno carta. 17 euro. Possibile? Possibile in Italia anche i rotoloni diventino d’oro? Forse si tratta di un prodotto particolare, destinato alla manutenzionare di armi. E d’altronde curiosando su Internet si evince che la Difesa aveva stanziato 40.983 euro per i 2.000 rotoloni, che i controlli sono stati effettuati dalla Corte dei Conti e che l’unica ditta che ha partecipato alla gara ha offerto uno sconto di oltre 6.000 euro.
L’Esercito ha replicato con un dettagliato comunicato:
I rotoli di panno carta acquistati dall’Esercito sono “un materiale tecnico, utilizzato anche in particolari situazioni operative dai reparti della forza armata impiegati fuori area come ad esempio in Afghanistan e Libano, che deve garantire particolari requisiti di resistenza alla trazione, capacità di assorbimento di acqua e olio senza lasciare residui dopo l’uso”.
Si tratta, sostiene la forza armata, “di un materiale non facilmente reperibile sul mercato, come invece l’articolo sembrerebbe suggerire, e non può essere certamente sostituito da prodotti commerciali di uso domestico. A conferma della regolarità e della trasparenza delle procedure di acquisizione dei materiali e della ricerca del massimo risparmio poste in essere – aggiunge – si precisa che per l’acquisto del materiale tecnico in questione, il Polo Militare Armi Leggere di Terni ha svolto una specifica ricerca sul mercato, avvenuta espletando tutte le procedure concorsuali previste dalla normativa vigente. Delle tre ditte che hanno manifestato interesse alla gara, una è stata esclusa in quanto priva di idonea certificazione ISO 9001 mentre un’altra si è ritirata specificando che il prezzo base era ritenuto basso e inadeguato”.
“Come ulteriore elemento di informazione, per un costante monitoraggio dei costi al fine del contenimento della spesa .- prosegue l’Esercito – il suddetto Polo Militare durante lo scorso anno ha effettuato apposite indagini di mercato tese a ricercare eventuali prodotti innovativi e dai costi competitivi. Tali prodotti sono risultati non idonei alle prove tecnico-pratiche effettuate presso i laboratori e reparti di lavorazione del suddetto stabilimento”.
I commenti sono chiusi.