Disoccupazione al 13%, Renzi e abolizione Senato: prima pagine e rassegna stampa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Aprile 2014 - 08:23 OLTRE 6 MESI FA

Il Corriere della Sera: “Tanti disoccupati come nel ’77”. Quelle pensioni inesistenti. Editoriale di Massimo Fracaro e Nicola Saldutti:

La situazione ha del paradossale, eppure nelle maglie (si potrebbe dire nelle trappole) previdenziali si nascondono molte iniquità. Prendiamo il caso dei lavoratori atipici, che ormai rappresentano una quota rilevante degli occupati. Senza correzioni molti di loro, pur versando regolarmente i contributi, piuttosto onerosi considerata l’esiguità dei compensi, rischiano di trovarsi alla fine di una carriera oscillante e discontinua con una mini-rendita. Meno di una mezza pensione. E senza la possibilità di avere, come i loro genitori o loro nonni, l’integrazione al minimo (la quota a carico dello Stato che serve a portare l’assegno Inps a una soglia minima). Il pericolo, non tanto remoto, è di aver effettuato versamenti a fondo (quasi) perduto.
Anzi, la cosa è ancora più sottile: la gestione separata dell’Inps, alimentata da chi ha in corso contratti di collaborazione continuativa o a progetto o rapporti di associazione in partecipazione, è addirittura in attivo di 8 miliardi. Una cifra identica al passivo che registra, ad esempio, il fondo dei dipendenti pubblici. Un anomalo sistema di vasi comunicanti. Certo, sulla base delle regole previdenziali, non si può affermare che i co.co.co. pagano le pensioni degli statali, ma la coincidenza fa pensare. Del resto è stata la stessa Corte dei conti, come scriveva Fabio Savelli, ad avvertire di questo rischio.

La prima pagina de La Repubblica: “Disoccupati record. Renzi blinda il piano per il lavoro”.

La Stampa: “Disoccupazione record. Renzi: serve flessibilità”.

Lavoro, crescita, flessibilità. Il modello Italia fa proseliti. Scrive Marco Zatterin:

La Francia parla con accento italiano», ha scritto ieri l’agenzia francese Afp. Il titolo certificava l’interessata attenzione di Francois Hollande – e del suo governo rimpastato dopo la batosta elettorale alle amministrative – per la parabola euroriformista di Matteo Renzi. Parigi è alla ricerca di margini di spesa. Insegue fra le pieghe dei trattati Ue un metodo per finanziare riforme, crescita e lavoro, il triangolo che può vincere la crisi e l’onda populista. Proprio come Roma, con cui pare tentata di elaborare un inedito patto di flessibilità europea. Tutti i segnali dicono che il modello di Renzi suscita interesse. E fa proseliti.

Coltivare marijuana e immigrazione clandestina non saranno più reati. Articolo di Francesco Grignetti:

Diventa legge una delle riforme impostate a inizio di legislatura: salvo colpi di scena, con il voto di stamani alla Camera si vara la messa in prova, un sistema per venire incontro a chi finisce sotto processo per la prima volta, limitatamente a reati con pena fino a 4 anni, e che può concordare con lo Stato un percorso di riabilitazione e di lavori socialmente utili. Al termine, se le cose saranno andate bene, il reato risulterà estinto, il processo non si sarà celebrato e il soggetto non avrà fatto una sola notte di carcere.
«Un indubbio passo avanti in termini di civiltà giuridica», dice il vice ministro della Giustizia, Enrico Costa, Ncd. «Con questo e altri provvedimenti passiamo da un sistema troppo ingessato, e incentrato sulla detenzione in carcere, a uno più flessibile. La messa in prova ci aiuterà nel deflazionare i tribunali e ad alleviare il sovraffollamento delle carceri. Ovviamente ci aiuterà anche con l’Europa che ci tiene sotto osservazione».

Sanità, rivincita di Obama “Siamo a quota 7 milioni”. Dal corrispondente Paolo Mastrolilli:

Contro tutte le previsioni, la riforma sanitaria del presidente Obama è sopravvissuta alla prova più difficile.
Alla mezzanotte di lunedì, infatti, è scaduto il primo termine stabilito dalla legge per sottoscrivere le nuove polizze, e secondo i dati iniziali l’amministrazione è riuscita a toccare la soglia cruciale dei sette milioni di iscritti. Numero più, numero meno, era proprio la quantità di adesioni che la Casa Bianca considerava indispensabile, affinché la riforma fosse sostenibile sul piano economico. Una rivincita per il Presidente, dopo le critiche politiche dei repubblicani, il ricorso vinto davanti alla Corte Suprema, e i problemi tecnici nella fase del lancio, che conferma quanto meno l’esistenza della necessità per molti americani di trovare una nuova copertura sanitaria.

Il Fatto Quotidiano: “3.3 milioni di disoccupati. E c’è chi si vende su eBay”.

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Il Giornale: “Renzi, taglia questi”:

Passino i tagli ai manager pubblici. Ma, oltre al­le (facili) parole di fuoco contro i dirigenti, il pre­mier trovi il coraggio di tagliare i privilegi di un’al­tra casta, ben più potente: quella dei giudici (ed ex giudici) della Corte Costituzionale. E intanto nel Paese crolla l’occupazione.