Elezioni, Grillo, Imu, Champions League: rassegna stampa e prime pagine

ROMA – Ora Grillo spaventa i partiti. Il Corriere della Sera: “Piazza Duomo stracolma per il comizio milanese di Beppe Grillo. In 35 mila ad ascoltare il suo urlo: «Politici, arrendetevi». I leader politici invece hanno continuato a duellare in tv. La cessione di «La7» a Urbano Cairo ha infiammato Berlusconi e Bersani, protagonisti ieri delle videochat di «Web condicio» su Corriere Tv. Il segretario pd chiede che «le decisioni siano prese in assenza di conflitti di interessi e senza costruire posizioni dominanti». Parole che il leader pdl giudica «un avvertimento mafioso». Il Pd dà dell’«imbroglione» al Cavaliere per i 9 milioni di lettere agli italiani che annunciano la restituzione dell’Imu se vincerà. Sulla busta le scritte «Avviso importante» e «Restituzione Imu 2012», la grafica che imita quella della corrispondenza ufficiale.”

Bersani: non voglio solo vincere. Una legge per cambiare i partiti. L’articolo a firma di Angela Frenda:

 “Perché la sua, ha rivendicato Bersani, è una campagna fatta «di proposte concrete». Replicando a un lettore che contestava invece una strategia sul filo dell’antiberlusconismo e non dei temi concreti, ha chiarito: «Io non ho fatto altro, in queste settimane, che parlare di proposte. Non ho inseguito Berlusconi, ma sono pur sempre alternativo a lui. Vince chi arriva primo, no?». E su chi però la spunterà davvero, il leader del Pd si lascia andare a una scaramantica previsione: «Io, quando Berlusconi parla di rimonta, non gli credo. No, non penso proprio che ci sarà un sorpasso. Anche perché c’è una parte di elettorato del centrodestra che sta valutando seriamente come esprimersi». Alla fine scherza: «Berlusconi dice che se perde Monti si ubriaca? Non sono così cattivo, ma se vedo lui e la Lega bassi bassi, diciamo che una birretta me la faccio».”

Berlusconi: intese possibili per riformare la Costituzione. L’articolo a firma di Alessandro Sala:

“Poi si riaccendono le luci in Sala Buzzati. Il leader del Pd lascia il palazzo. Il Cavaliere prende posto ed entra in scena. Via i sorrisi dal volto, Bersani torna l’avversario da sconfiggere. Doppiopetto sempre allacciato, cravatta blu a pois bianchi d’ordinanza, spilletta tricolore sul bavero. Berlusconi parte all’attacco evocando il Quirinale e il rischio che finisca «per la quarta volta in mano alla sinistra», con un presidente «da scegliere tra Prodi e D’Alema». Lui un nome adatto al Colle, «il migliore di tutti, piacerebbe alla sinistra» dice di averlo, ma di non volerlo bruciare adesso. Non è una donna, «anche se non sono pregiudizialmente contrario all’ipotesi». Inutile insistere. Quanto a se stesso ribadisce di vedersi come futuro «ministro dell’Economia e dello Sviluppo» in un governo presieduto da Angelino Alfano, il segretario defilato di questa campagna elettorale («ma ovunque va riscuote consensi» garantisce il Cavaliere), oscurato da un leader che si autodefinisce «ingombrante». Il fondatore del Pdl potrebbe troncare subito il discorso, ribadire che gli accordi con l’alleato leghista prevedono che il premier non debba essere lui e che il tema non si pone. Ma non lo fa. Si lascia scappare un «mah, vedremo». Già lunedì sera, del resto, Roberto Maroni lo aveva definito, forse con un lapsus, «il mio presidente preferito, e non solo del Milan». Alla domanda diretta di Floris si limita a ribadire l’indicazione di Alfano e a ricordare che «prima bisogna vincere e poi si può entrare in questa situazione. Non posso dire altro adesso». “

«La7» in vendita è un caso politico. L’articolo a firma di Giuliana Ferraino:

“La vendita de La7, il terzo polo televisivo dopo Rai e Mediaset, diventa una nuova occasione di scontro tra Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani. Lunedì sera il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha scelto Urbano Cairo per trattare in esclusiva la cessione di Telecom Italia Media, che controlla La7. Ma, a tre giorni dal voto, la vendita trasforma la campagna elettorale in una virulenta battaglia verbale a distanza nel corso delle videochat con i due leader politici, trasmesse in diretta, una dopo l’altra, su Corriere.it. Dal Pd «avvertimenti mafiosi», attacca Berlusconi. Il Cavaliere è «allergico alle regole», replica Bersani. Sostiene il leader del Partito democratico: «Siccome siamo in una settimana cruciale, tendo a ragionare come se fossi già al governo e devo preoccuparmi che le decisioni siano prese in assenza di conflitti di interessi e senza costruire posizioni dominanti e poi che ci sia una traiettoria industriale. La esaminerei così, aggiungendo che una rilettura dell’Antitrust è necessaria». E ancora: «C’è un tavolo delle regole e un tavolo industriale. Non so se Cairo è collegato a Mediaset. Ci sono delle autorità che si occupano di queste cose, ma chi governa è amico di tutti e parente di nessuno».”

Monti rilancia la grande coalizione. L’articolo a firma di Alessandro Trocino:

“«I gravi problemi richiedono un consenso piuttosto largo. Per questo mi sono dichiarato spesso a favore di grandi coalizioni, anche quando era quasi una bestemmia dirlo». Mario Monti, in tour elettorale in Sicilia, torna a ipotizzare un governo di larghe intese. Ipotesi che potrebbe trovare un suo spazio se il Pd non ottenesse la maggioranza assoluta, ma anche se naufragasse l’ipotesi di un accordo di governo tra il partito di Pier Luigi Bersani e il centro, per incompatibilità politica o per insufficienti consensi elettorali. Ipotesi, quella della grande coalizione, che il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani non esclude a priori, ma con paletti ampi e ben definiti: «Non so che cosa Monti voglia dire con grande coalizione. Se sono quelle cose dove non c’è più né destra né sinistra, io non ci credo, questo no. Se invece c’è una barra, una maggioranza e un governo e serve una psicologia di apertura, di colloquio, di dialogo, allora sì. Basta che questa cosa non riguardi Berlusconi, per capirci».”

Imu, la lettera della discordia. La Stampa: “La campagna elettorale entra nel vivo. A infiammarla una lettera inviata da Berlusconi agli italiani nella quale il leader Pdl indica le modalità per il rimborso Imu. La reazione del Pd: «È una truffa». E Bersani esprime perplessità sulla trattativa La7-Cairo. Il Cavaliere: «Messaggio mafioso». Piazza Duomo gremita ieri sera per il comizio di Beppe Grillo: sul palco anche Dario Fo.”

“Sistema di corruzione nella Lega”. L’articolo a firma di Massimo Mathis:

“Corruzione, concussione e abuso d’ufficio. Il nuovo terremoto che rischia di travolgere la Lega parte da una delle roccaforti del Carroccio in Piemonte Novara. A finire sotto accusa è l’assessore regionale alle Attività Produttive Massimo Giordano, ex sindaco di Novara. Ieri mattina la Procura ha mandato i poliziotti in casa dell’assessore a sequestrargli documenti e computer; altri agenti hanno perquisito i suoi uffici torinesi. Per i magistrati, Giordano era a capo di un «sistema di corruzione» che, in più occasioni, avrebbe avvantaggiato professionisti e imprenditori amici in cambio di favori. Di qui la corruzione e la concussione. Ipotesi di reato tutte da verificare, ma che a pochi giorni dal voto hanno scompaginato il dibattito politico. Ieri l’assessore ha rimesso le proprie deleghe al governatore del Piemonte, Roberto Cota, il quale le ha respinte riconfermandogli la fiducia.”

Mps, blitz contro Vigni e Mussari. L’articolo a firma di Guido Ruotolo:

“Nuove perquisizioni, inattese, impreviste, che raccontano della drammaticità delle indagini, della possibilità di nuovi sviluppi. dunque, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni sono stati perquisiti. E con loro l’uomo della comunicazione Mps, David Rossi, molto legato all’ex presidente Mussari. Non sappiamo cosa cercassero gli uomini del Valutario della Finanza del generale Giuseppe Bottillo. Di sicuro però avevano più di un sospetto che i due, Mussari e Vigni, stessero concordando una comune linea difensiva attraverso l’aiuto, il canale di comunicazione interna rappresentato da Rossi (che non dovrebbe essere indagato). A casa dell’ex direttore generale Mps, poi, gli 007 del Valutario hanno sequestrato un’altra volta il computer che era stato “clonato” nella perquisizione del maggio scorso, un ipad e degli appunti recenti.”

Blitz all’aeroporto 10 chili di diamanti rubati a Bruxelles. L’articolo a firma di Marco Zatterin:

“È andata come in un film degli Anni Sessanta, uno di quelli senza effetti speciali, a basso costo e con la sceneggiatura fatta in casa. Alle ore 19,47 di lunedì, otto uomini armati e travestiti da poliziotti sono passati con due furgoni in un buco nella rete dell’Aeroporto di Zaventem e sono arrivati sulla pista dove alcuni uomini stavano caricando un aereo con 120 colli colmi in ottima prevalenza di diamanti. Bloccati i piloti della Swiss e le guardie della sicurezza, si sono presi i dieci chili di refurtiva che doveva decollare per Zurigo e se ne sono fuggiti per la strada da cui erano venuti. Più ricchi di 50 milioni di euro.”

Cercasi impresa. L’articolo a firma di Laura Bandinelli:

“Alla vigilia di Milan-Barcellona gli occhi di Riccardo Montolivo brillano come un bambino davanti ad un luna park: «È una sfida pazzesca» racconta. Ricordate la sua frase su Nocerino («Io devo restare qui, mentre persino uno come lui andrà al Camp Nou»), pronunciata a Firenze e poi smentita alla velocità della luce? Torna di moda, anche se si giocherà a San Siro. Adesso Montolivo ha finalmente la sua grande occasione e, ironia della sorte, Nocerino è stato costretto ad un forfait pesante: lesione muscolare e addio anche al derby. Milan-Barcellona può essere tranquillamente etichettata come lo scontro tra giovani promesse e marziani. L’assenza di Flamini, altro infortunato dell’ultima ora, toglie ulteriore esperienza al centrocampo rossonero. E non è un caso che l’umore di Massimiliano Allegri sia cambiato quando dallo spogliatoio rossonero è partita la telefonata del dottor Tavana. Durante la conferenza stampa, infatti, il livornese era convinto di poter schierare il francese, come gli aveva suggerito il presidente Berlusconi. Il suo Milan, rispetto alle quattro partite giocate nella scorsa edizione, è un concentrato di spregiudicatezza e di inesperienza. Ma questo aspetto potrebbe addirittura tornare utile: «Perché se fai bene, la squadra acquista valore», ha spiegato l’allenatore. Il clima che si respira, però, non gli piace per nulla: «Da dieci giorni sembriamo la vittima sacrificale. Se non è cambiato il regolamento, partiamo da 0-0. Andremo quindi in campo per fare il massimo, affrontando i nostri avversari con coraggio e grande forza d’animo. Che si chiami Barcellona, Juve, Real Madrid… ci vogliono corsa, concentrazione e buona tecnica». Il Barcellona è arrivato a Milano con la solita umiltà da ultima della classe tanto che il tecnico Roura ha lanciato un avviso ai naviganti: «Il Milan fa paura a prescindere, anche se non è più lo stesso ed è infarcito di giovani. Secondo me il passaggio del turno si giocherà a casa nostra». L’aspetto che preoccupa gli spagnoli riguarda la fase difensiva: troppi i gol incassati.”

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