Evasori, ultras, mazzette. Massimo Gramellini racconta una giornata italiana

Beppe Grillo
Beppe Grillo

ROMA – Una giornata italiana. Massimo Gramellini mette insieme alcune notizie di semplice, banale cronaca italiana. Dichiarazioni politiche, ordinanze della magistratura, decisioni di sindaci in piccoli Comuni.

Il collage di questa giornata italiana, un banale 20 maggio 2014, non ha bisogno di commenti, di essere stigmatizzato in alcun modo. Basta la cronaca, bastano i fatti, a rendere l’idea di che Italia ci sia in giro. Ecco cosa scrive Gramellini:

Berlusconi, dico Berlusconi, ha rinfacciato a Grillo di essere un evasore fiscale. L’ex tangentopolaro Frigerio, uno dei pochi a essere riuscito a maneggiare mazzette in secoli diversi, ha ammesso di avere ricevuto dei soldi per l’Expo da un imprenditore, ma ci ha tenuto a precisare che non si trattava di tangenti bensì di omaggi alla sua persona. L’ex capo della commissione anticamorra, dico della commissione anticamorra, è stato arrestato con l’accusa di avere imposto con le minacce la nomina del manager di una Asl a lui cara.

Il presidente del Bologna si è presentato alle trattative per la vendita del club in compagnia del capo degli ultrà, spacciandolo per il suo professionista di fiducia: il capo ultrà risulta laureato in veterinaria. Durante un comizio nella natia Arconate, il berlusconiano non riluttante Mario Mantovani ha offerto pubblicamente – dico pubblicamente – posti nella sanità lombarda ai suoi concittadini in cambio di voti.

Nelle mense scolastiche di Pomezia la giunta guidata da un grillino ha scodellato due menu diversi – uno comprensivo di dolce e uno senza – in base alle disponibilità economiche dei bambini: la famosa dieta a cinque stelle. A Vibo Valentia alcune aziende in combutta con sindaci e assessori facevano lavorare i dipendenti in cassa integrazione, incassando i contributi statali, e nel contempo ricevevano incentivi per il mantenimento dei livelli occupazionali, riuscendo così a farsi pagare due volte dallo Stato per dei lavoratori che a loro non costavano nulla. Una giornata come tante, in Italia.

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