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Expo. “Altro che task force, Cantone si sfila”: Davide Vecchi sul Fatto

di FIlippo Limoncelli |14 Maggio 2014 11:52

Raffaele Cantone (foto da LaPresse)

ROMA –  La task force arriverà. Non si sa quando, da chi sarà composta né quali poteri effettivi avrà. L’unica certezza è che non sarà presieduta in prima persona da Raffaele Cantone.

L’ex pm, da poche settimane a capo dell’Autorità anti-corruzione (Anac), farà da supervisore. Ieri, al vertice convocato nel tentativo di salvare il salvabile di Expo, ha ribadito che vuole avere pieni poteri di controllo. Lui e l’autorità che presiede si “assumono la responsabilità della supervisione delle procedure e della trasparenza amministrativa di Expo 2015 e garantiscono il presidio delle commissioni di gara per l’aggiudicazione degli appalti”, ma la guida della task force pretesa dall’Ad Giuseppe Sala dopo gli arresti di giovedì scorso spetterà ad altri.

Scrive Davide Vecchi sul Fatto Quotidiano:

I nomi sono molti, a partire da Roberto Arditti, già oggi manager dalla società. Si dovrà attendere il decreto d’urgenza della Presidenza del Consiglio che dovrebbe arrivare entro una settimana, stando almeno a quanto ha garantito Renzi ai presenti al vertice: Sala, il sindaco Giuliano Pisapia, il governatore Roberto Maroni, tra gli altri. Al tavolo presenti anche i ministri Maurizio Martina e Maurizio Lupi. Nel frattempo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è stato costituito un ufficio per il coordinamento tecnico-amministrativo con il fine di “curare la messa in atto dei provvedimenti necessari alla realizzazione e allo svolgimento dell’esposizione universale”. In pratica si crea un ufficio a Palazzo Chigi per creare la task force su Expo che sarà poi controllata dall’Anac. Durante la riunione, cominciata con un’ora di ritardo per aspettare l’arrivo di Renzi, è stato deciso il sostituto di Angelo Paris, il dg finito in manette: già da oggi a prendere il suo posto sarà Marco Rettighieri che proviene da Italferr.

RETTIGHIERI avrà l’incarico di Paris, ma la sua sfera di azione si amplierà appena varata la task force. Inoltre, secondo quanto sostiene Sala, avrebbe “già visitato il sito di Expo e preso visione del cronoprogramma”. La riunione di ieri è stata anche l’occasione per chiedere ancora una volta al premier come pensa di trovare le coperture mancanti. In particolare i 60 milioni di euro che deve versare la Provincia di Milano, unico dei cinque soci di Expo ad essere oneroso. Renzi ha garantito che troverà una soluzione entro il 4 giugno, giorno in cui ha convocato l’assemblea straordinaria sempre a Milano. Oggi, intanto, arriverà da Parigi il segretario generale del Bie, Vicente Gonzalez Loscertales, per verificare l’avanzamento delle opere e lo stato dell’arte dell’Expo milanese. Il Bie è l’organismo che assegna l’esposizione e poi ne controlla l’esecuzione. Toccherà a Sala tentare di spiegargli quanto accaduto nell’ultima settimana. L’Ad, ieri, si è detto “tranquillo” , nonostante dopo gli arresti avesse espresso il desiderio di riflettere sulla sua permanenza alla guida di Expo. Ieri ha spiegato di aver messo in fila le cose che rimangono da fare: “Sono tre”, ha detto. La prima è “ristrutturare i contratti con gli operatori, ci sono riserve, agevolazioni e su questo chiederemo una mano a Cantone e stiamo già lavorando con il Consiglio di amministrazione perché questo tipo di cose devono essere ben fatte”. La seconda cosa da fare entro il primo maggio del 2015: gli allestimenti e l’Ad ribadisce la richiesta della società di affidarli direttamente a Fiera Milano. L’aiuto di Cantone infine verrà richiesto anche sulla regolamentazione e il contratto. Cantone ribadisce la piena disponibilità “per il Paese” ma garantisce: “Non ho alcuna intenzione di fare da capro espiatorio”.

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