ROMA – Italia? No, questo è il Napolitanistan, “dove il Colle ha sempre ragione” scrive Fabrizio D’Esposito per il Fatto Quotidiano. “Il signore delle larghe intese – scrive D’Esposito – rischia di vedere crollare la sua impalcatura a opera di Grillo e Renzi Il Corriere corre in soccorso: il “re” è amareggiato A rischio amnistia, indulto e “riforma” della Carta”.
Ecco l’articolo:
Con l’amarezza solenne scolpita su cinque colonne del Corsera, Re Giorgio prosegue nella recinzione dell’arco costituzionale, meglio arco Napolitano, per chiudere questo ventennio della Seconda Repubblica e del berlusconismo, secondo la nota definizione del premier Enrico Letta. Non è un caso che qualche solerte ministro democrat abbia paragonato Renzi a Grillo sulla questione del-l’amnistia. Il sindaco di Firenze, al di là della propaganda da primarie, ha colto un punto fondamentale nella pancia del Pd: il timore che il realismo togliattiano di Napolitano (la cui popolarità è scesa comunque di venti punti in due anni, dal 62 al 42 per cento) possa rappresentare la tomba del partito. Un tema, lo sganciamento dal Quirinale, che Barbara Spinelli in un’intervista recente al Fatto considera cruciale per la sopravvivenza dei postcomunisti. Ma il rebus principale tra le schegge dei non allineati all’arco Napolitano riguarda il caso Berlusconi. La resa dei conti finale nel Pdl è legata alle conseguenze della decadenza da senatore del Leader Condannato. Tutte le divisioni, le spaccature, le polemiche, finanche l’odio di questi giorni nel centrodestra si giocheranno a fine mese, se non a novembre, quando la questione approderà nell’aula del Senato.
La chiusura del ventennio, per Re Giorgio, prevede un’uscita di scena nobile e dolce per il Cavaliere. Gli alfaniani vantano già la vittoria conseguita sulla fiducia al governo Letta di due settimane fa, ma nessuno può nascondere il vero pensiero di B. sui suoi guai. Il pensiero di un uomo che ancora oggi si sente tradito da Re Giorgio. Se il governo delle larghe intese passerà in denne quel tornante storico allora la vittoria del Quirinale sarà a tutto campo, capace an che di resistere all’iniziativa grillina di impeachment. Se in vece il sistema dovesse saltare tutto è possibile. L’implosione del Pdl cambierà certamente quadro politico, rivoluzionan do equilibri e rapporti perso nali. Ecco perché Napolitano monitora, ispira, telefona. suo presidenzialismo ha qual che nervo scoperto.