Fabrizio Saccomanni, fra Enrico Letta e Alfano: “equivicino non equidistante”

Fabrizio Saccomanni è il perno fondamentale del Governo Letta, è, nella definizione di Francesco Verderami sul Corriere della Sera,

“il cireneo che sorregge”

il rapporto tra Enrico Letta e Angelino Alfano, un’impresa che

“sfida le leggi della fisica. [Tanto che] è al ministro dell’Economia che Enrico Letta e Angiolino Alnfano hanno tributato i loro elogi, per aver sbrogliato quel nodo che ancora rischia di strangolarli se non dovessero approvare la riforma della Imu entro agosto”.

Riferisce Francesco Verderami che per redigere il decreto Imu Fabrizio Saccomanni ha compiuto

“un miracolo, muovendosi sul filo dei decimali per non sforare i parametri europei. E anche il modo in cui si è prodigato è parso a molti una novità. Alfano, che aveva vissuto l’esperienza di Tremonti, ha fatto outing: «Il metodo scelto è coinvolgente. È un approccio rispettoso a attento alle esigenze dei colleghi». E Letta, di rimando, al termine della discussione: «Constato con soddisfazione come tutti voi abbiate apprezzato l’operato del ministro dell’Economia».

[…]

“Fabrizio Saccomanni è una personalità che non intende essere protagonista, non ha mire politiche né vuol prendere le parti dell’uno o dell’altro. Si mostra equivicino più che equidistante. «Non sono venuto qui a fare il “signor no”. Non voglio essere il ministro dei tagli. Non ho alcuna chiusura pregiudiziale. Ma conoscete le condizioni in cui ci troviamo e per questo vi chiedo di aiutarmi, indicandomi le coperture per ogni provvedimento». Il meccanismo funziona così. Quanto potrà durare lo diranno i numeri del bilancio”.

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