Ferrari e Vettel, Nestore Morosini: “Hanno trovato il modo per perdere il Gp d’Italia”

Ferrari e Vettel, Nestore Morosini: "Hanno trovato il modo per perdere il Gp d'Italia"
Ferrari e Vettel, Nestore Morosini: “Hanno trovato il modo per perdere il Gp d’Italia”

ROMA – Nestore Morosini, bravo giornalista di auto e firma del Corriere anni ’70 e ’80, attacca la Ferrari dopo la delusione del Gran Premio di Monza [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] in cui le due rosse partivano in pole position e poi si sono fatte rimontare dalla Mercedes di Hamilton.

Sulla sua pagina Facebook Morosini scrive: “Se c’era un modo per regalare il G.P. d’Italia a Lewis Hamilton, la Ferrari e Sebastian Vettel l’hanno trovato giusto fra il via e la prima variante. La tattica giusta, col mondiale in ballo, sarebbe stata quella di far passare Vettel in testa alla prima variante e poi dedicare il lavoro di Raikkonen a rallentare Hamilton. Invece no, Kimi ha fatto una staccatona alla prima variante, Sebastian si è dovuto accodare con Lewis dietro. Ma l’inglese sa che per avere almeno una chance di vittoria doveva superare il tedesco della Ferrari e ha cercato di farlo subito, all’uscita della Roggia. Hamilton ha sperato anche che Vettel commettesse un errore, cosa già capitata nelle gare passate di questo mondiale”.

Quindi prosegue: “La fortuna aiuta gli audaci: il campione del mondo in carica ha attaccato, Vettel ha risposto con una manovra scellerata, perché è andato a toccare la Mercedes e si è girato. Hamilton è innocente, perché attaccando lo aveva fatto correttamente, lasciando spazio al rivale. L’investigazione dei commissari dura cinque minuti e la sentenza è, giustamente, ampiamente assolutoria per l’inglese. Inconcepibile: dopo neppure un chilometro, Vettel era già fuori causa per la vittoria e con un bel po’ di posizioni da recuperare quando, sostituito il musetto e cambiate le gomme da supersoft e soft è ripartito dai box in diciottesima posizione”.

“Quando criticavamo la squadra, Enzo Ferrari ci chiamava “ingegneri del lunedì”. Ma anche il Grande Vecchio non avrebbe potuto darci torto sul fatto che il muretto della Ferrari ha adottato una tattica sbagliata. Il lunedì Ferrari convocava i responsabili della squadra per analizzare la corsa della domenica. Se fosse vivo e uno dei suoi meeting fosse in programma domani, il Drake non risparmierebbe i propri fulmini. E forse qualche testa cadrebbe. Ma Enzo Ferrari non c’è più e di teste in Ferrari oggi ne cadono davvero poche”.

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