Filippo Facci vs Marco Travaglio: “Popolo del web di m…? Ma tu lo coccolavi”

ROMA – Il giorno prima Marco Travaglio, esasperato dagli insulti del “popolo del web”, lo ha definito una “bella merda”. Il giorno dopo Filippo Facci su Libero quotidiano, con un articolo dal titolo “Se n’è accorto perfino Travaglio: tira un’aria di m…”, rimprovera al suo collega di aver realizzato troppo tardi che su internet non tutti i commenti dei lettori sono contributi a un dibattito civile. Anzi, Facci rinfaccia (perdonate il gioco di parole) a Travaglio di aver costruito la sua fortuna mediatica proprio su quel “popolo di m…”:

“Poi c’è l’ennesimo e incredibile caso Travaglio, un collega che esprime sempre cose significative ma di cui gli sfugge il significato. Ieri, inaspettatamente, si è scagliato contro il popolo del Web e sul suo blog del Fatto Quotidiano l’ha messa addirittura così, prego leggere bene: «È ora di riconoscere che molte volte anche il mitico “popolo del web” è una bella merda». Ha scritto così. E ancora: «Più leggo certi commenti più mi viene voglia di chiuderli e di dare ragione a chi paragona i social network alle pareti dei cessi pubblici…. C’è chi viene qui (sul blog, ndr) solo per insultare… chi viene qui e nemmeno legge quello che scrivo… pretendono che io dia sempre ragione a loro… Altri pretendono addirittura di dirmi quello che devo scrivere, e se non lo faccio subito sono un venduto, un servo eccetera… Altri ancora confondono il parlare di Tizio (bene, o male, o parlarne e basta) con lo sposare Tizio o l’esserne addirittura servi o pagati (ieri ho pubblicizzato un libro distribuito dal Fatto con i ritratti degli eletti del Movimento Cinque Stelle, è bastato ad alcuni decerebrati per scambiare un lavoro giornalistico, senz’averne letta una riga, per un manifesto propagandistico…».

Il commento è troppo facile. Travaglio pensa che il popolo che finge di scoprire (solo adesso) non sia lo stesso popolo che ha sempre sorretto lui, i suoi monologhi, i suoi cartafacci giudiziari, i suoi mitici Di Pietro-Ingroia-Grillo. Travaglio forse pensa che alle varie manifestazioni e ai Vaffa-day e nondimeno nell’urna – a votare Cinque Stelle e dintorni – sia andato un «popolo del web» affatto diverso da quello che ora perseguita lui e che da molti anni rompe le palle a noi. Una reprimenda tardiva, quella di Travaglio: ma che in fondo fa piacere. Benché sembri, invero, una scissione da se stesso”.

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