Fiumicino aeroporto groviera, se sei vip no controlli: il terminal, la sbarra…

Fiumicino aeroporto groviera, se sei vip no controlli: il terminal, la sbarra...
Fiumicino aeroporto groviera, se sei vip no controlli: il terminal, la sbarra…

ROMA – Sbarre che si alzano e persone che passano senza che nessuno si sogni di controllare il contenuto del loro bagaglio. E’ un’immagine dell’aeroporto di Fiumicino inquietante quella che viene dall’articolo di Valeria Costantini per il Corriere della Sera.

Un articolo che descrive un aeroporto con due livelli di sicurezza profondamente diversi. C’è quello delle persone comuni, quelle che fanno la fila, passano attraverso il metal detector e che, se qualcosa non è chiaro, devono aprire il loro bagaglio.

E poi ci sono i vip, quelli che sarebbero (obbligatorio il condizionale) esentati da tutto questo. Come? Costantini parte dalla vicenda delle presunte valigie piene di soldi attribuite da un’intercettazione all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. L’ex sindaco smentisce e la Procura spiega che non ci sono riscontri. Resta però la questione del “passaggio possibile in aeroporto senza controllo”. Spiega Costantini:

Una groviera, con «buchi» riservati a «very important person», politici di ogni ordine e grado, più personaggi noti o meno del mondo dello spettacolo. Chi lavora allo scalo descrive così i viaggi dei vip. Che l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno possa esser passato nei varchi di sicurezza con valigie piene di soldi e non esser controllato non sorprende molti addetti ai lavori. Una possibilità emersa dalle intercettazioni dell’inchiesta «Mondo di mezzo» sulla mafia capitolina che sta sconvolgendo Roma e non solo.

«Alemanno ha fatto quattro viaggi lui e il figlio con le valigie piene de’ soldi in Argentina, se so’ portati con le valigie piene de contanti, ma te sembra normale che un sindaco… me l’ha detto questi de Polaria»: è il contenuto dell’intercettazione ambientale finita agli atti della Procura di Roma nel dialogo tra Luca Odevaine, ex capo segreteria di Veltroni, e Mario Schina, anche lui al Comune di Roma con l’ex sindaco Pd. La Polaria sarebbe in gergo la Polizia di Frontiera che a Fiumicino, insieme a carabinieri, dogana e finanzieri si occupa dei varchi di sicurezza, i passaggi obbligati di controllo in cui transito ogni singolo passeggero. Solo millanterie per lo stesso Alemanno, la Procura ha tenuto a smentire la fondatezza di tali intercettazioni. Le voci dell’aeroporto raccontano però di un altro «mondo di mezzo» dove effettivamente il «salto del controllo» sarebbe, condizionale d’obbligo, in atto da anni, una routine.

Costantini individua anche un luogo preciso dove si passerebbe senza controlli:

I passaggi «smart», veloci, sarebbero i cosiddetti «varchi di servizio», quelli che usano anche i giornalisti accreditati quando devono seguire eventi oltre i passaggi rituali d’obbligo per i passeggeri. Uno è posizionato al Terminal 3, voli internazionali, proprio accanto agli uffici della Dogana e a quelli della Polizia giudiziaria della Polaria, vicino al «capoturno partenze», zona check-in al piano superiore, sotto la Terrazza Roma. L’altro è al T1, voli nazionali, un terzo, meno usato al terminal 2 dei voli low-cost.

E se sei un vip non ti ferma nessuno

Come si fa a passare senza esser controllati? Se ti scorta una divisa, spiegano sempre le «voci» da Fiumicino, nessuno ti ferma: il vip e il politico sono accompagnati al varco, la scorta mostra il tesserino e si passa non attraverso il metal ma è sufficiente l’alzata di una sbarra, la stessa da cui transita chiunque abbia il famoso tesserino aeroportuale. Una telefonata e il meccanismo si avvia. «Figurati se io mi metto a dire al sindaco Alemanno o all’onorevole di turno se gentilmente mi apre la valigetta, non esiste, non succede proprio», insistono gli addetti ai lavori. I tesserini aeroportuali poi non sarebbero cosi difficili da recuperare, sempre secondo le fonti non ufficiali.

E poi ci sarebbero i vip, da Maradona a Gigi D’Alessio,  che avrebbero goduto del privilegio del passaggio senza controllo. Qui il confine tra verità e leggenda metropolitana è sottilissimo:

C’è anche chi ricorda i passaggi di Diego Armando Maradona, di casa a Fiumicino quando giocava in Italia. Super-scortato da divise, carico di valigie piene di cocco, mai transitato sotto metal detector o simili. L’ultimo episodio solo giovedì scorso, raccontano i «testimoni»: Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo, 8.45, fatti accomodare in sala transiti e poi «scivolati» attraverso i varchi. Proprio il cantante è finito nella lista dei vip “aiutati” dal boss dei boss Giovanni De Carlo

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