Francesca Chaouqui-Corrado Lanino: ombre su foto e lettere

Francesca Chaouqui-Corrado Lanino: ombre su foto e lettere
Francesca Chaouqui-Corrado Lanino: ombre su foto e lettere (foto Ansa)
Un a foto tratta dal profilo Facebook di Francesca Immacolata Chaouqui, rampante lobbista ed esperta di comunicazione, con esperienze nel gruppo Ernst & Young, nominata il 18 luglio 2013, tra lo stupore generale, nella Commissione di monitoraggio sui tagli di spesa in Vaticano (Cosea), poi disciolta a fine mandato, Roma, 2 Novembre 2015

ROMA – Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino indagati anche per foto e lettere riservate prese dai pc di alcuni prelati? Lo scrive Valentina Errante sul Messaggero, spiegando che la donna (già arrestata nell’ambito dell’inchiesta Vatileaks sui “corvi” in Vaticano) è coinvolta insieme al marito in un’inchiesta della procura di Terni nella quale si ipotizzano i reati di intrusione informatica ed estorsione.

Ecco i punti salienti dell’articolo della Errante:

I CONIUGI
E’ uno stralcio dell’inchiesta della procura di Terni su monsignor Vincenzo Paglia, vescovo dal 2000 al 2012 e presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, quello che coinvolge la lobbista Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino, esperto informatico che a lungo ha lavorato per la Santa sede. Il fascicolo, nato dalle indagini sulla compravendita del castello di Narni, ipotizzava i reati di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni del Comune. La posizione di Paglia è stata poi archiviata ma l’indagine, oltre agli amministratori comunali dell’epoca, ha portato a processo alcuni prelati. Per i pm quell’acquisto sarebbe avvenuto attraverso i conti già dissestati della diocesi. Dalle intercettazioni, poi, sarebbe partito un altro filone ed è quello sul quale gli inquirenti stanno lavorando. Chaouqui e il marito sono coinvolti nella sottrazione, finalizzata a ricatti, di alcuni documenti riservati.

LE FOTO
E’ la notte tra il 29 e il 30 marzo 2014 quando la cassaforte e gli armadi della prefettura vaticana vengono violati. La notizia, ora riportata nel libro di Nuzzi, non diventa pubblica. Ma quello che non emerge è che, oltre ai documenti che riguardano Michele Sindona, in quell’occasione, spariscono anche alcune foto riservate e lettere private. Le carte sulla vecchia gestione Ior, che risale a Marcinkus, e la corrispondenza con le gerarchie vaticane dell’epoca vengono restitute in una busta anonima, un segnale intimidatorio chiarissimo. Ma il resto della documentazione trafugata, tra cui le immagini ”segrete” e lettere private, sono ancora in circolazione. E potrebbero servire agli autori del furto per future manovre di ricatto.

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