Francesco Simone, il supermanager che parlava con Massimo D’Alema

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Aprile 2015 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Simone, il supermanager che parlava con Massimo D’Alema

Massimo D’Alema (LaPresse)

ROMA – “Presidente, buongiorno… senti ho parlato del nostro incontro con Casari eccetera al sindaco di Ischia che è un compagno di vecchia data, Ferrandino, Giosi Ferrandino, che è anche in collegamento con i 400 operatori alberghieri di Ischia”. Luglio 2013, il capo delle relazioni istituzionali di Cpl Concordia, Francesco Simone, è negli uffici della cooperativa in via del Bufalo a Roma. Nella stanza però ci sono le cimici. E le microspie captano anche la voce di Simone mentre parla al telefono prima con una segretaria, che saluta dicendo “eccoci, compagna”, poi con un interlocutore che, secondo gli investigatori, è Massimo D’Alema.

Come riporta Conchita Sonnino su Repubblica,

l’intercettazione naturalmente non coglie le risposte dell’interlocutore e molti altri passaggi sono coperti da omissis. «Dimmi tutto presidente», afferma ancora il manager di Cpl. I due discutono di «cubani che vengono domani», Simone chiede di essere autorizzato «a farla chiamare urgentemente e capire qual è questo gap documentale». Quindi la conversazione si chiude con il manager che ripete: «guarda, si chiama Giosi Ferrandino, se vuoi do ad Ornella, fra qualche minuto il numero personale del sindaco».

Nell’inchiesta sulla Concordia, D’Alema non è indagato. Nell’ordinanza cautelare emessa lunedì scorso nei confronti di undici persone fra le quali Simone e Ferrandino, tuttora detenuti, il giudice Amelia Primavera citava i rapporti tra la coop e l’ex premier, indicando i contributi (20mila euro all’anno per tre anni) versati alla fondazione “Italianieuropei” presieduta dal leader, l’acquisto di 500 copie del suo libro e di 2 mila bottiglie del vino prodotto dall’azienda della sua famiglia. Nel provvedimento, il gip citava anche il passaggio di una conversazione fra Simone e un altro manager della Cpl ora agli arresti, Nicola Verrini, nella quale il primo diceva «D’Alema mette le mani nella m… come ha già fatto con noi, ci ha dato delle cose».