Funerali di don Andrea Gallo: Liliana Zaccarelli, “la Lilli” calma la protesta

Pubblicato il 26 Maggio 2013 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA
funerali don gallo

Il feretro di don Andrea Gallo lascia la chiesa del Carmine

Chi è “La Lilli“, la segretaria di don Andrea Gallo che, durante i funerali, ha provato a domare la protesta di una parte della gente raccolta nella chiesa del Carmine e fuori sul sagrato.

La protesta è scattata quando il cardinale Angelo Bagnasco ha provato a dire che don Andrea Gallo considerava “padre e benefattore” il cardinale Giuseppe Siri che lo aveva rimosso da vice parroco della stessa chiesa del Carmine.

Il Fatto quotidiano, che ha fatto di don Andrea Gallo, una delle sue icone, più ancora di Beppe Grillo, la descrive così:

“Si chiama Liliana Zaccarelli, ha 73 anni ed è di origine emiliana, della zona di Carpi, ma alla Comunità di San Benedetto al Porto tutti la conoscono come Lilli, la segretaria storica di don Andrea Gallo. È stata lei ieri a evitare che la contestazione al cardinale Angelo Bagnasco degenerasse: “Ragazzi. Ragazzi. Ragazzi! Ragazzi! Andrea aveva un grosso rispetto per il vescovo. Se vogliamo bene al Gallo, impariamo a rispettare tutti”. In chiesa è tornato il silenzio. “Grazie – ha detto allora Lilli, rivolgendosi a Bagnasco – e scusate se mi sono permessa”.

Completa il quadro Erika Dellacasa sul Corriere della Sera. “La Lilli” è

“da trent’anni anima e «agenda» della Comunità al Porto, [cammina] appoggiandosi alle stampelle cui la costringe la malattia”.

Secondo il cardinal Bagnasco, don Andrea Gallo venne trasferito a San Benedetto in una mossa per lui positiva, secondo la Comunità di San Benedetto fu un ripiego: in mezzo c’è un tentativo di deportazione alla Capraia, allora sotto la giurisdizione dell’Arcivescovo di Genova e dove don Gallo era già stato come cappellano del carcere.

Le parole del cardinal Bagnasco hanno fatto scattare i nervi a parte di un pubblico molto emozionato e anche con un sottofondo di intolleranza, tipico dei Vip e anche diffuso ai livelli più terrestri, dimostrato pienamente in val di Susa e in molti scontri di piazza in tutta ItaliaChe si rivolta e fischia.

A questo punto, racconta Elena Rosselli sul Fatto quotidiano, è intervenuta “la Lilli”;

“Se vogliamo bene al Gallo, impariamo a rispettare tutte le voci, come lui avrebbe ascoltato noi”. Dentro alla chiesa gli applausi, fuori, ancora la ribellione. I ragazzi della comunità e i lavoratori del porto continuano a cantare “Bella ciao”, a scandire cori – “Andrea uno di noi”– qualche fischio osa coprire la voce della Lilli, un’autorità alla pari del Don. Sembra che nemmeno le sue parole siano sufficienti a stemperare la rabbia di chi è venuto a salutare Andrea”.