Gianluca Monni ucciso e Stefano Masala scomparso: i due casi collegati?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2015 - 14:06 OLTRE 6 MESI FA
Gianluca Monni ucciso e Stefano Masala scomparso: i due casi collegati?

Gianluca Monni ucciso e Stefano Masala scomparso: i due casi collegati?

NUORO – Gianluca Monni, il 19enne ucciso a colpi di fucile in provincia di Nuoro, e Stefano Masala, 29enne scomparsa poco prima e dagli stessi luoghi: i due casi potrebbero essere collegati. Lo spiega Alberto Pinna per il Corriere della Sera:

Stefano Masala ha gli occhiali, somiglia vagamente a Gianluca, capelli rasati e passione per i cavalli. Ha 29 anni. «Ma è come se ne avesse 15, è un semplice, ride sempre, mai uno screzio, un litigio», dicono a Nule. «È malato, deve prendere cortisone più volte al giorno — si raccomandano i familiari nell’appello a “Chi l’ha visto” — ha difficoltà a camminare». Diploma del professionale alberghiero, invano ha cercato lavoro. Ha l’auto, una Opel Corsa grigio scuro e porta in giro gli amici: «Ste’, andiamo a Orune?». «Mi accompagni a Ozieri?». Autista per qualche soldo.

Non si perdeva una festa in Goceano e in Barbagia. È scomparso giovedì sera poco dopo le 20. Di lui c’è tutto su Facebook: «Mille cuori per un sorriso, a tutti i miei amici buona serata», l’ultimo messaggio. Uscendo ha detto ai suoi: «Ho una cosa importante da fare». Alle 22 era ancora a Nule, lo hanno visto sull’Opel, a fianco aveva un amico, minorenne, senza patente. Venerdì mattina alle 7.30 a Orune da un’utilitaria grigio scuro scendono due col cappuccio. Uno soltanto imbraccia il fucile. Gianluca attende l’autobus per andare a scuola, è seduto sui gradini di casa della nonna, ha appena telefonato a Eleonora: «Ci vediamo subito». Tre colpi, schiaffi sul volto. L’auto è ripartita sgommando. Una Grande Punto? Una Opel Corsa? Fra testimoni (che ora sembrano ricordare) e telecamere si saprà presto.

Comunque l’Opel non è mai ritornata a Nule. Sabato mattina è stata trovata distrutta dal fuoco 40 chilometri oltre, verso Pattada. Chi l’ha incendiata è andato via con un’altra auto: erano almeno quattro. Stefano lo cercano fra i boschi e nel lago sotto il monte Lerno. «Lo hanno usato come autista per andare a Orune. Gli altri erano senza patente. Ma lui era un buono, si è spaventato. Se i carabinieri lo avessero chiamato non avrebbe potuto nascondere la verità. E qui chi ha visto e non tace…» .