ROMA – “L’obiettivo – scrive Andrea Bassi del Messaggero – è spegnere almeno 100 mila delle oltre 350 mila slot machine presenti sul territorio italiano. E per farlo il Tesoro è pronto a rinunciare ad una quota rilevante di gettito erariale, quantificata nelle prime stime in una cifra compresa tra i 400-500 milioni”.
L’articolo di Andrea Bassi: Il drastico taglio delle «macchinette» sarà uno dei punti centrali del decreto sui giochi che sarà approvato dopo Pasqua dal governo insieme agli altri provvedimenti di attuazione della delega fiscale. Un testo al quale sta lavorando il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Ma come avverrà il taglio delle slot machine? L’ultima bozza del testo conferma che nei punti di offerta di gioco «generalisti primari», ossia i bar e le tabaccherie, sarà possibile installare un apparecchio ogni 7 metri quadrati. Non ci potranno poi essere più di sei apparecchi in tutto e a condizione che nel locale ci sia uno spazio separato al cui interno dovrà essere possibile accedere soltanto su autorizzazione del titolare dell’esercizio (…).
Oggi questo rapporto è di 1 a 119, ossia è installata una macchinetta ogni 119 abitanti. Per ridurre il parco slot di almeno 100 mila macchine, sarebbe necessario che il rapporto salisse ad almeno 1 a 150. Qualcuno ventila soluzioni ancora più draconiane, con un rapporto di 1 a 200. Significherebbe spegnere molte più macchinette, ma con effetti decisamente più pesanti per gli introiti erariali. Uno scoglio quest’ultimo, non semplicissimo da superare (…).