ROMA – Giorgio Napolitano, ultimo giorno da presidente della Repubblica: con le sue dimissioni lascia un’istituzione perfino più forte di come l’ha trovata. Soprattutto se paragonata con altri livelli statali sempre più sfiduciati dall’opinione pubblica. Un bilancio molto positivo: il 79% degli italiani giudica positivamente l’operato del presidente uscente. E l’86% è d’accordo sulle sue dimissioni in questo momento. Il 14 gennaio le dimissioni saranno ufficiali e il toto-nomi diventerà ancora più martellante rispetto a quanto non si sia visto fino a oggi. Le votazioni per il nuovo presidente cominceranno con ogni probabilità il 29 gennaio.
Il dato sul gradimento di Napolitano emerge, come riporta Franco Adriano su Italia Oggi, dall’ultimo rilevamento di Lorien consulting.
Tra le istituzioni la presidenza della repubblica è al primo posto nella fiducia degli italiani, al 58%. Soltanto le forze dell’ordine competono con il Quirinale in termini di fiducia, a testimoniare il bisogno di autorità che c’è oggi in Italia. Al terzo e quarto posto ci sono la Chiesa cattolica (56%) per effetto dell’avvento di papa Francesco e la categoria dei piccoli imprenditori, eroi resistenti nella crisi (50%). Agli ultimi posti i sindacati (22%), il parlamento (20%), le banche (18%) e fanalino di coda i partiti (11%). nessuna sorpresa. Perché Napolitano ha avuto così tanto successo nell’opinione pubblica? Il 43% risponde che ha saputo mantenere alto l’onore dell’Italia all’estero, ma il 44% esprime il giudizio ancora più netto: perché è stato un presidente forte e decisionista (34%).
Sono gli stessi motivi per cui il 31% ritiene che invece nel suo operato ci siano state luci ed ombre: l’accusa è quella di un’eccessiva ingerenza. Sarà interessante vedere se i grandi elettori rispetteranno questo profilo più autoritario amato dagli italiani, nella scelta del nuovo inquilino al Colle, o se indicherano la figura classica del notaio garante della costituzione.
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