ROMA – “Il Parlamento va sciolto ora”, Gianluigi Pellegrino, giurista, intervistato da Wanda Marra sul Fatto Quotidiano non ha dubbi nel dare il suo giudizio: “È un dovere civico sciogliere il Parlamento, salvo non voler compiere un atto eversivo”.
L’intervista completa:
Ma allora non sono illegittimi anche il governo, espressione di questa maggioranza, e il Presidente della Repubblica, eletto da queste Camere? L’illegittimità non è retroattiva e non si ripercuote sugli atti passati. Ma da ora in avanti il Parlamento non può fare leggi? Ha perso la legittimazione sia politica che istituzionale e l’unica cosa che può provare a fare e solo se c’è un’ampia condivisione è la nuova legge elettorale. Come peraltro chiede la Consulta. Ma la legge dev’essere fatta da tutte le forze politiche: non si può usare quel premio di maggioranza illegittimo contro le minoranze. E se le Giunte correggono il risultato, non convalidando gli eletti? Si può andare avanti. Ma a tutto questo si aggiunge un elemento: la delegittimazione politica di questo Parlamento è indiscutibile e il dovere civico del presidente della Repubblica è prenderne atto. C’è chi dice che questa sentenza ci riporta indietro di vent’anni. È colpevole chi ha fatto la piaga, non il medico che ha dovuto amputare la gamba. La Corte era ben disposta a rinviare se ci fosse stato un embrione di riforma. Qual è lo scenario più probabile? Il voto in primavera con una legge elettorale approvata. E sappiamo di quale il paese ha bisogno. Quale? Elezione diretta degli onorevoli nei collegi e premio di maggioranza su base nazionale. Il Governo deve fare un decreto con questo contenuto: o viene convertito, oppure si vota con la legge uscita dalla sentenza della Consulta. Adesso, non si rischia la rivolta popolare? Se non siamo conseguenti certamente.