Giuseppe Civati: “Sono io l’alternativa a Renzi. Cuperlo è il passato”

Giuseppe Civati: "Sono io l’alternativa a Renzi. Cuperlo è il passato"
Giuseppe Civati: “Sono io l’alternativa a Renzi. Cuperlo è il passato”

ROMA – “Sono io l’alternativa a Matteo Cuperlo è il passato”, queste le parole di Giuseppe Civati, superato con successo il confronto Tv su Sky per le primarie del Pd, intervistato dalla Stampa:

«Purtroppo fino a quel momento non avevo avuto la stessa visibilità degli altri due e questo mi ha molto penalizzato. Ma finalmente ho avuto l’occasione di giocarmela alla pari». E quel rigore è finito in porta. «Ma le cose che ho detto davanti alle telecamere sono esattamente le stesse che racconto girando l’Italia». Facendo l’autostop come ha raccontato l’altra sera in tv? «Era una battuta, ma mi sposto sempre grazie ai passaggi che mi offrono. E spesso dormo nelle case in cui mi ospitano: la mia campagna è così, tra la gente. E molte battute che hanno funzionato a Sky (molto efficace quella sull’impresa brianzola “Berlusconi & figli”, ndr) le ho raccolte da questi incontri. Il successo non è solo mio».
Punta alla redistribuzione dei redditi («nel sistema fiscale serve più pro-gres-si-vi-tà») e dei meriti, Civati. «Mica come Renzi che eccede in leadership e che tiene tutta per sé la sua grande visibilità. E nemmeno come Cuperlo, che arriva addirittura a negare la leadership».
La terza via, insomma. Anche come proposta politica. «Le mie idee sono alternative a quelle di Renzi». Con cui, però, condivide l’esigenza di cambiamento. «La questione è semplice: io propongo un rinnovamento della sinistra. Renzi propone un rinnovamento, ma senza sinistra». E Cuperlo? «Cuperlo propone sì ricette di sinistra, ma senza il rinnovamento. Ha un atteggiamento rivolto al passato, alla conservazione. E invece dovremmo fare come Papa Francesco».
Siamo alla seconda citazione di Bergoglio nel giro di 24 ore: non saranno troppe per uno che «la laicità dello Stato è la mia unica certezza»? «Ma il Pd deve imparare molto dalla Chiesa. Prima di tutto perché anche in Vaticano è partito il ricambio, mentre da noi ancora no. E poi perché il Papa ha capito che il suo messaggio deve arrivare direttamente alla gente. Oh, lui ti chiama a casa. E allora noi dobbiamo andare a bussare sul territorio». Per portare il popolo democratico ai gazebo. A proposito, ma davvero si aspetta tre milioni di elettori? «Dipende solo da noi. Io l’ho già detto: mobiliteremo gli spingitori delle primarie. Andranno casa per casa. Ci guadagnerà tutto il Pd». E forse Civati un po’ di più.

 

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