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Giustizia, l’uomo del Colle ha detto no. Wanda Marra, Fatto Quotidiano

di Gianluca Pace |20 Giugno 2014 10:56

Giustizia, l’uomo del Colle ha detto no. Wanda Marra, Fatto Quotidiano

ROMA – “Durante l’Assemblea del Partito democratico di sabato scorso – scrive Wanda Marra sul Fatto Quotidiano – il segretario Matteo Renzi, mentre incitava chiunque tra i Democratici avesse notizie di reato a salire i gradini del Tribunale per denunciarle, mandava però anche un avvertimento ai magistrati. Non per la prima volta. Perché l’intenzione di attaccare tutti i poteri, dunque anche quello delle toghe, il premier l’aveva già annunciata forte e chiara”.

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Per esempio, quando aveva comunicato la decisione di mettere un tetto agli stipendi delle toghe, nonostante le resistenze dell’Anm. Tra i motivi di confronto-scontro tra Matteo Renzi e Giorgio Napolitano sul decreto Pa anche le misure riguardanti i giudici. Infatti, in una delle bozze di lavorazione, si prevedeva una norma che conteneva la proibizione dei doppi incarichi per i magistrati. Una norma che sarebbe stata fatta togliere su pressione del Colle. E, a quanto raccontano i ben informati, nella persona di Donato Marra, che, non a caso è un consigliere di stato, ed è segretario generale della presidenza della Repubblica. I consiglieri, secondo grado del Tar, unica sede Palazzo Spada a Roma, sono pochi e potenti.

E più in generale, Napolitano in questi giorni ha lavorato a difendere le prerogative delle toghe. Uno dei motivi, al di là della difficoltà di armonizzazione delle norme, per cui il decreto Pa è rimasto al Colle per giorni. Quello che il governo dovrebbe aver ottenuto è il fatto che ricevendo un incarico, il magistrato debba andare fuori ruolo. Invece che più vantaggiosamente in aspettativa, come accade fino ad ora. Altra questione decisamente sgradita alla magistratura, sempre prevista dal decreto Pa, come licenziato da Matteo Renzi: il piano di prepensionamenti per i magistrati ancora in servizio. Lo stop non sarebbe a 75 anni, come ora, ma a 70, unica deroga per i capi attuali fino al dicembre 2015. Questo vorrebbe dire che dei 9. 410 in servizio in tre anni andranno a casa in 445.

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