Goffredo Bettini (Pd): “Che follia questo tesseramento”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2013 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA
Goffredo Bettini (Pd): "Che follia questo tesseramento"

Goffredo Bettini (Pd): “Che follia questo tesseramento”

ROMA – “Che follia questo tesseramento” ammette Goffredo Bettini, l’ex coordinatore della segreteria di Veltroni: “Il partito è arrivato alla corda”.

Ecco l’intervista a Repubblica:

Bettini, questa regola è stata un errore?

«Sono fermamente convinto che gli elettori alle primarie aperte debbano votare per il segretario nazionale aderendo al seggio, cioè fino all’ultimo. Ma un’altra cosa sono le elezioni dei segretari di federazione, dove è previsto che solo gli iscritti votino. Un segretario in un circolo non può non conoscere chi aderisce alla struttura politica che lui dirige. Altrimenti c’è la possibilità di forme di inquinamento, di intrusione organizzata».

E quindi, lei cosa avrebbe voluto?
«Si doveva fermare il tesseramento 4 o 5 giorni prima dell’inizio dei congressi in modo da dare la possibilità di un minimo di valutazione serena alle varie strutture territoriali, evitando i conflitti durante la votazione e gli scontri che sono avvenuti. Alla fine tutto questo ha dato un tono di discredito verso un passaggio che tuttavia ha messo in moto le energie che ancora esistono nel Pd».
A questo punto occorre interrompere i tesseramenti?
«No. Mai in corso d’opera si cambiano le regole, sarebbe una decisione verticistica e oligarchica. E sprezzante delle persone che hanno partecipato civilmente».
Quali irregolarità l’hanno più colpita?
«Ho visto che ci sono state situazioni in cui l’ultimo giorno divoto gli iscritti sono zompati da 100 a 350, 400: non è credibile, se non attraverso uno sforzo organizzativo improprio. E questo votificio non è accompagnato da una discussione politica. Ho letto lettere agli iscritti dove erano indicati gli orari del voto e poi “…eventuale discussione politica”. Ma un congresso è il momento essenziale della discussione».
Verso dove va il Pd?
«È andato sempre più verso un partito-comitato elettorale, che è il contrario di quello ci serve. Il nostro regime interno è insopportabile, non solo in riferimento agliepisodi di tessere gonfiate che devono essere individuati, denunciati e colpiti, ma anche nella sua vita normale per le intercapedini correntizie che vanno stroncate».
Ma gli “inquinatori” chi sono, cuperliani o renziani?
«Cercare il principale responsabile è un esercizio in cattiva fede. È l’insieme del partito che nel corso degli ultimi anni è diventato questa roba qui: un Pd in cui contano correnti e sempre meno le persone e gli iscritti. Per questo ci vuole una rivoluzione dal basso e abbiamo proposto la piattaforma di idee “Campo democratico” ».
Chi ha vinto per ora nei circoli, Renzi o Cuperlo?
«Discussione bizzarra. Si era deciso che i circoli fossero sganciati dalle candidature nazionali. Infatti i candidati segretari locali hanno raccolto in molte occasioni consensi trasversali. A Roma Cosentino ha detto che voterà Cuperlo. Ma molti che lo hanno preferito, faranno poi scelte diverse».
Chi vorrebbe vincesse?
«Non mi esprimo fino alla fine, compreso il giorno in cui andrò a votare. Vanificherei la mia battaglia ».