Il Fatto: “Renzi spiega alla Merkel com’è Berlino”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2014 - 09:43 OLTRE 6 MESI FA
Matteo spiega ad Angela com’è Berlino

Renzi e la Merkel (LaPresse)

BERLINO – “Potsdamer Platz è la più incredibile esperienza dell’architettura degli ultimi 50 anni”. Gesticola Matteo Renzi. Parla in un inglese un po’ maccheronico, ma efficace. Affermazione forte. Accanto a lui Angela Merkel se lo guarda, tra il perplesso e l’incuriosito. “Non è tanto convinta”, commenta qualcuno della delegazione italiana che guarda la scenetta.

Scrive Wanda Marra sul Fatto Quotidiano:

I due prima del vertice intergovernativo sono alla finestra della Cancelleria. E Matteo (per l’occasione “Matthäus”) spiega alla Merkel com’è fatta Berlino. È ispirato, decisamente entusiasta: “La cosa meravigliosa di Berlino è che qui si mischiano le esperienze di 4 architetti”. Pausa. Stavolta non cerca solo le parole giuste in inglese. “Renzo Piano, Norman Forster”. Gli altri due non se li ricorda. Guarda la Merkel. Neanche lei colma la lacuna. Ma è un attimo e lui è già oltre: “Sto rifacendo le scuole in Italia. E sai (in inglese non esiste il lei) a chi ho chiesto una mano? A Renzo Piano”, racconta. Poi, nel dubbio che lei si immaginasse l’archistar sui cantieri con l’elmetto, chiarisce: “Ci darà una ideological supervision (supervisione ideologica, o giù di lì). Il Renzi’s style non cambia neanche a Berlino. Che poi non è la prima volta che lui va a trovare la Merkel: l’aveva già fatto, in gran segreto, l’11 luglio scorso, quando non era neanche candidato segretario del Pd. Mandando Letta su tutte le furie: a lui l’aveva detto Angela. A posteriori, furia comprensibile.

(…) In conferenza stampa parla, parla. Niente risposte stringate da cerimoniale. Se si dà il caso, non fa mancare la polemica. Angela lo asseconda. Benevola, a tratti un po’ basita. Soprattutto “impressionata”. Vocabolo abusato. Disse il 24 novembre 2011 davanti a Monti: “Fiducia nell’Italia e nelle sue impressionanti riforme strutturali”. Dice ieri: “Sono rimasta veramente impressionata dai progetti del nuovo governo italiano”. Ma l’alieno Renzi prende e porta a casa. E durante il brindisi serale si lascia andare: “Nei prossimi mesi la politica italiana cambierà volto”. Perché “faremo ciò che ha fatto Michelangelo con il David: toglieremo ciò che è in eccesso”. E soprattutto: “Stiamo provando a fare una pacifica rivoluzione”. Ça va sans dire, con lui alla guida. Eccolo Matteo nel ruolo del rivoluzionario europeo. Ci ha preso gusto.