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Il Giornale: “Nuova luna di miele con Monti, i giornaloni stregati”

di luiss_smorgana |15 Luglio 2012 12:31

Mario Monti (LaPresse)

ROMA – Mario Monti a Sun Valley dipinto come il premier vittorioso “strega” i grandi giornali, conquista le prime pagine e ottiene sviolinate.

E’ su tutti i quotidiani, lo sottolinea però il Giornale con un articolo che porta la firma di Luigi Mascheroni.

Più che la democrazia, nell’era Monti è sospesa la critica.Sospesi tra la piaggeria verso questo premier e l’astioso contrasto con l’altro, fin dall’insediamento del Professore, direttori di giornali, cronisti e commentatori, lasciando una sottile striscia di bava su ogni impresa di Mario Monti, hanno reso luccicante, di fronte all’opinione pubblica, la sua intoccabile persona. La quale, per statuto dell’albo giornalistico, è sempre capace, seria, disinteressata, competente, sobria soprattutto. E anche, il che è tutto dire, elegante.

E ancora:

Con la consueta deferenza e lo stesso imparziale rigore con cui fustigava usi e costume del Cavaliere, Beppe Severgnini, che in una grande pagina fotografica sul Corriere della Sera ha raccontato, senza censure né timori reverenziali, il meraviglioso mondo dei Potenti della Terra in divisa casual e, soprattutto, la piacevole sorpresa di Mario Monti, premier per un giorno senza cravatta, «ma che non rinuncia alla giacca». Come dicono a Roma, me bottoni…E così, tra mega politici in golfino viola, big dell’industria hi-tech in versione trekking e giovani multimiliardari in jeans e scarpe da jogging, il nostro Mario Monti, con la sua – questa sì agghiacciante – giacchettina in Principe di Galles sopra una camicia azzurrina botton down, diventa, nella penna di Severgnini (uno secondo il quale Berlusconi in camicia scura e doppiopetto di Caraceni sembrava, invece, chissà in base quale principio sartoriale, un gangster sul set dei Sopranos) un vero arbiter elegantiarum. De gustibus.

Il Giornale prosegue:

L’abbigliamento informale di Monti, come quello dei suoi colleghi al forum americano, meriterebbe, secondo altri, un declassamento estetico. E il taglio della giacca se ne guadagnerebbe uno altrettanto netto delle agenzie di rating. La sera, per cambiare, sfoggiava maglioncino finto cashmere e pantaloni da dopolavoro ferroviario.Monti e Berlusconi. Anche sul piano del look, due taglie e due misure. Del resto – non può fare a meno di ricordare Severgnini – «Non siamo nuovi, noi italiani, ai capi di governo che si fanno notare all’estero».

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