Il ritorno di Berlusconi al palazzo del Quirinale, dove risiede il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il vecchio che incombe intrecciato con il nuovo che avanza, è l’emblema del “paradosso italiano”, nella definizione di Stefano Folli sul Sole 24 Ore:
Nei giorni in cui prende forma il governo dell’uomo nuovo, il “pié veloce” Matteo Renzi, al Quirinale si presenta per le consultazioni il simbolo del ventennio passato. Berlusconi non solo è un condannato in attesa di scontare i nove mesi della pena, ma è stato anche espulso dal Senato.
Ma c’è poco da dire o da fare, Berlusconi
“è e resta il leader di Forza Italia, dimostra di sapere ancora come si raccoglie il consenso e da poco è diventato l’interlocutore privilegiato di Matteo Renzi sulle riforme istituzionali e la legge elettorale. Perciò guidava la delegazione del suo partito ed era legittimato a esser lì.
“Se non si coglie il paradosso, non si capisce il mistero italiano. Passato e presente s’intrecciano in forme insondabili. Il nuovo deve farsi strada scavando un tunnel nella complessità del sistema e le istituzioni sono un caleidoscopio che riflette questa “realtà romanzesca”.
“Chi ha mancato di rispetto al capo dello Stato non salendo al Quirinale e chi è salito per mostrare al mondo di essere ancora in sella”.